
«Podestà mi guardò e mi disse: «Avete i certificati elettorali, usateli». È così che Clotilde Strada, responsabile lombarda per la raccolta firme del Pdl e stretta collaboratrice di Nicole Minetti, ha descritto, nel corso di un interrogatorio, le «disposizioni» che il presidente della Provincia di Milano le avrebbe dato per «falsificare le firme» della lista di Roberto Formigoni e di quella del Pdl per le elezioni regionali del 2010. Per Guido Podestà - accusato di falso ideologico nella sua «qualità» di coordinatore lombardo, all'epoca, del partito di Berlusconi - e per altre 9 persone, tra cui la stessa Strada, il procuratore aggiunto di Milano, Alfredo Robledo, ha ora chiesto il rinvio a giudizio. Richiesta di processo, che riguarda l'ormai nota vicenda della presunta falsità di 926 firme - nata da un esposto penale e da una vera e propria battaglia nelle aule dei Tribunali da parte dei Radicali.
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