
21/09/10
Gazzetta del Mezzogiorno
Un breve ma deciso intervento, omaggio ai caduti dell'ima e dell'altra parte, per mettere una pietra sopra a ogni polemica e aprire una nuova, storica pagina di riconciliazione tra Stato e Chiesa. E quello che il segretario di stato vaticano card. Tarcisio Bertone, primo stretto collaboratore di un Papa a prendere la parola alle celebrazioni dell'anniversario del 20 Settembre, ha pronunciato ieri mattina, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, proprio sotto al muro che i bersaglieri fecero crollare 140 anni fa nella Breccia di Porta Pia mettendo fine al potere temporale dei Papi. «Roma è l'indiscussa capitale d'Italia», e «comunità civile e comunità ecclesiale collaborano a vastissimo raggio per il bene del popolo italiano», ha chiarito il card. Bertone prima che il capo dello Stato, che ha avuto un preciso ruolo nel favorire la partecipazione del card. Bertone, deponesse una corona al Monumento dei Caduti al suono della fanfara dei bersaglieri. Parole subito salutate dal plauso di Napolitano (la presenza del cardinale «riconferma il rispetto della Santa Sede per Roma capitale dello stato italiano», ha detto) e delle altre autorità presenti. Non sono mancate contestazioni da parte di un piccolo gruppo di Radicali, capitanati dal segretario Mario Staderini. Ma «le contestazioni fanno parte della vita», ha smorzato i toni il card. Bertone. Dal «sacrificio» di quanti combatterono nella presa di Porta Pia, ha affermato Bertone, «è sorta una prospettiva nuova, grazie alla quale ormai da vari decenni Roma è l'indiscussa capitale dello stato italiano». Che ha ribadito la «conciliazione tra Stato e Chiesa».
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