
Adesso però qualcuno dovrà spiegare perché a Rosarno, piccolo centro dove tutti si conoscono, 1500 africani abbiano potuto lavorare in condizioni di schiavitù senza che nessuno ponesse fine alla vistosa illegalità. Millecinquecento persone di pelle nera in un territorio di bianchi non passano inosservate e non si fanno notare solo nel momento in cui, esasperate da un trattamento disumano, si ribellano e commettono violenze ingiustificabili benché comprensibili. In città non c`era anima ignara dello scandalo, eppure non risulta alcuna denuncia. Non sono intervenute le Forze dell`ordine. Non è intervenuta la magistratura nonostante la famosa obbligatorietà dell`azione penale. Non è intervenuta la Guardia di finanza che al Nord controlla anche le pizzerie e i verdurieri. Non è intervenuto l`ispettorato del lavoro che al Nord perseguita chiunque abbia un`attività e lo punisce con sanzioni pesanti anche per inezie. Non ha fiatato un solo politico della maggioranza e nemmeno dell`opposizione: E i sindacati? Seguono con apprensione ogni manifestazione sui tetti, ma in Calabria hanno confermato di essere ciechi, non muovendo un dito per evitare che gli agricoltori della zona riducessero in schiavitù dei clandestini sfruttandone illecitamente le prestazioni e costringendoli a vivere di stenti. Silenzio assoluto, inerzia assoluta. Vogliamo siano resi noti i nomi di coloro che hanno avuto alle dipendenze i negri senza regolarizzarne la posizione. Vogliamo siano resi noti i nomi di chi doveva stroncare gli abusi e non lo ha fatto. In sostanza vogliamo sapere la verità. Infine, se non pretendiamo troppo, chiediamo al ministro dell`Interno Maroni, che tanto bene ha fatto al Viminale in materia di sicurezza, per quale motivo si è tollerato che 1500 clandestini concentrati a Rosarno (e non sparpagliati sull`intera Calabria) non venissero censiti, portati su navi o aerei e rimpatriati nei Paesi di provenienza. E’ o non è reato la clandestinità? La vicenda ha molti punti oscuri che vanno chiariti. Non basta ripetere la solita lagna, in bocca a chiunque discuta anche accidentalmente dei problemi del Mezzogiorno, ossia che in certe regioni lo Stato è assente. Via, lo Stato non è un`entità astratta, ma è fatto di uomini. E gli uomini non sono tutti uguali. Alcuni sono ligi al dovere, altri meno e altri ancora trascorrono le giornate seduti ad aspettare venga sera e venga la fine del mese per riscuotere lo stipendio. A Rosarno si registra la prevalenza della terza categoria. Chi, dipendente pubblico, aveva l`obbligo di agire e non ha agito ora bisogna paghi la propria inefficienza. Già. Lo Stato non c`è? Non è così. Lo Stato è lo stesso al Nord e al Sud. E se al Sud non funziona è perché non funziona neanche il resto; i comuni, le province, l`Inps, l`Ispettorato del lavoro, l`Agenzia delle entrate, le regioni eccetera. Non funziona neppure la gente, almeno parte di essa, visto che reagisce con la violenza alla sciatteria dei negri e non reagisce affatto alle violenze delle mafie. Ma questi sono discorsi che in questa congiuntura servono a poco. Occorre piuttosto insistere nella politica rigorosa contro la clandestinità; respingere chi viene qui senza avere un`occupazione, rimandare a casa gli sbandati e perseguire chi li fa sgobbare in nero e affitta loro degli alloggi. A proposito, siamo sicuri che le leggi approvate in questo campo siano fatte rispettare? Non sembra. A Rosarno no di sicuro. Attendiamo provvedimenti, meglio se severi. Non per cattiveria e razzismo, ma per scongiurare l`una e l`altro.
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