
Ha ragione il ministro Claudio Scajola (nella foto) quando alette sotto accusa i candidati di centrodestra alle elezioni regionali che, al pari del già eletto governatore sardo Ugo Cappellacci, si oppongono al nucleare. E soprattutto ha fatto bene a ricordare loro che quando si prende una
posizione bisogna saperla mantenere anche in campagna elettorale, Invece, la cosa più deprimente è che sia stato detto: «La mia regione non ha bisogno dei nucleare perchè è energeticamente autosufficiente. Come se su un tema come questo sia possibile ragionare in termini regionali e non invece su scala nazionale. Certo, la colpa è anche di chi (il centrosinistra al termine della legislatura 1996-2001) ha sciaguratamente modificato il titolo quinto della Costituzione, tra l`altro a colpi di risicata maggioranza, decentrando poteri che sarebbero dovuti rimanere, e ora dovrebbero al più presto tornare, in capo allo Stato centrale. Ma questo non assolve Roberto Formigoni, Renata Polverini, Rocco Palese e Stefano Caldoro, così come la modifica del titolo quinto non può giustificare la posizione assunta da Pierluigi Bersani. da cui mi sarei atteso (come anche molti iscritti ed elettori dei Pd, specie di provenienza comunista) una minore arrendevolezza nei confronti della sinistra più movimentista (così come verso Antonio Di Pietra su altri fronti).
Parliamoci chiaro: del nucleare (`Ilaria ha bisogno perché é il Paese, tra quelli maggiormente industrializzati, che ha il peggior mix dì fonti energetiche, a scapito dei costi della bolletta, della sicurezza nell`approvvigionamento e della salvaguardia dell`ambiente. E non è affatto vero che si
tratti di una scelta alternativa a quella delle fonti rinnovabili: Il governo su tutto questo ha
pronunciato parole chiare, inequivocabili. Ma ha una colpa: non aver capito che chi di
localismo acquisisce (consenso), di localismo perisce. Perché le scelte strategiche sbagliate
prima o poi ti presentano li conto. E di solito è salato.
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