
Il censimento entra nel mirino della ridda di interpretazioni diffuse via web e dai media. Uno dei grandi equivoci riguarda le coppie omosessuali. Giorni addietro su alcuni quotidiani si poteva leggere tutto è il contrario di tutto: manca il quesito sulle coppie di fatto (Il manifesto), l'Istat spende milioni per dire se sei gay (Libero), resterà a bocca asciutta chi ha cercato strumentalizzazioni (Avvenire).
Nel web, in alcune mailing list, il censimento è considerato una delusione se non una «bufala», tant'è che circola anche l'idea «estrema» di boicottarlo. Al contrario, non sono mancati gli appelli a compilarlo per bene rivolto alle coppie gay: si sono spesi Ivan Scalfarotto, Paola Concia, Luxuria, solo per fare alcuni nomi. Un sito ad hoc è nato per spiegare passo passo la compilazione che porta al rilevamento delle coppie di fatto per fare in modo che poi si possa distinguere, incrociando le risposte sul sesso, se si tratta di legami etero o gay.
Numerose associazioni
Si chiama «fai contare il tuo amore», è opera di numerose associazioni (Mieli, Arcigay, Certi diritti, gay.it, Rete Lenford) ed è sostenuto anche da liste di firme che circolano in Rete, una di queste si trova sul sito Nazione indiana, in calce ad un appello scritto da Enzo Cucco. Al fine di ottenere il riconoscimento dei diritti occorre impegnarsi per raggiungere il maggior numero possibile di coppie conviventi - si legge - spiegando le modalità del censimento e l'importanza della sua compilazione. Obiettivo: uscire dalle stime e dal pressappochismo sulla consistenza nel nostro paese delle coppie di fatto e approdare a un dato frutto di rilevamento.
Verso la meta
Una meta che viene riconosciuta come un primo passo per chiedere o mettere in campo politiche adeguate relative ai nuclei finora sommersi. Come si compila? A pagina 3 la prima domanda riguarda le persone che hanno dimora abituale nell'alloggio, delle quali l'intestatario scrive nome e cognome, sesso e data di nascita. Queste persone compongono la lista A, ciascuna di esse avrà un foglio individuale. A pagina 8 c'è il primo dei fogli individuali, e riguarda l'intestatario, la prima domanda riguarda il sesso. A pagina 16 c'è il foglio che riguarda la seconda persona della lista A, le si chiede che relazione ha con l'intestatario, tra le opzioni è possibile barrare quella «convivente in coppia con 1'intestatario». Di seguito la richiesta di specificare sesso e data di nascita. È evidente che sarà possibile rilevare il dato delle coppie etero e di quelle gay. Ancora, a differenza dell'ultimo censimento non ci saranno contatti con operatori o situazioni potenzialmente imbarazzanti, il questionario può essere consegnato in un ufficio postale o spedito.
Quali sono le obiezioni o i sospetti? Non c'è una domanda esplicita sulle coppie gay, quindi il dato potrebbe essere non giustamente considerato. Ancora: rimarranno fuori dal censimento le coppie non conviventi, i single e coloro che per cattiva informazione o reticenza o altro decidono di passare per single. Il censimento non fa domande relative all'orientamento sessuale (cosa che non avviene neanche in altri paesi). Servirà? Nel corso della conferenza stampa di presentazione (che si può ascoltare collegandosi al sito di radio radicale) il presidente dell'Istat Enrico Giovannini ha dichiarato che la conta delle coppie gay non è tra gli obiettivi del censimento e che sul dato l'istituto aspetta a pronunciarsi, dovendo controllare la qualità delle risposte. In ogni caso, il numero delle coppie conviventi per vincoli affettivi sarà disponibile e potrà essere richiesto. Il precedente censimento «leggeva» i conviventi come "badanti". Il passo in avanti c'è.
© 2011 L'Unità. Tutti i diritti riservati