
Lukashenko regala a Berlusconi gli archivi del Kgb. Il premier italiano è il primo capo di governo occidentale a visitare la Bielorussia in 15 anni, da quando Lukashenko è stato eletto per la prima volta nel ‘94. Una visita promessa la scorsa primavera quando il premier bielorusso era a Roma. Per quindici anni i rapporti tra Minsk e l´Europa sono stati così pessimi che a Lukashenko era stato negato il visto per entrare nella Ue. Ieri, con la sua visita conclusa con una cena, Berlusconi lo ha sdoganato e gratificato: «Il popolo ti ama, come dimostrano le cifre delle elezioni che sono sotto gli occhi di tutti». Lukashenko - definito da Condoleeza Rice «l´ultimo dittatore in Europa» - ha ottenuto l´82,6 per cento nelle elezioni che l´Osce e gli Usa non considerano democratiche. Adesso l´Europa sperimenta una politica della mano tesa col regime di Minsk e Berlusconi si è offerto come intermediario. Ovvio quindi che Lukashenko lo abbia accolto con il massimo degli onori, definendolo «grande amico, leader mondiale e planetario». E con un dono a sorpresa che può far gola a chi ha intenzione di aprire squarci sul passato, anche se remoto, dei rapporti fra il Pci e il Pcus. Il regalo di Lukashenko consiste in quattro grossi volumi rilegati in rosso. «In seguito ad un lavoro certosino dei nostri funzionari del Kgb, il Comitato di Stato per la sicurezza, presso vari archivi in Russia e Bielorussia, abbiamo accumulato una grande serie di documenti di archivio riguardanti le sorti di diversi cittadini italiani che si trovavano in campi di prigionia nel suolo bielorusso durante la seconda guerra mondiale». Non solo, «inoltre - ha proseguito Lukashenko - abbiamo raccolto informazioni sugli italiani perseguitati per ragioni politiche negli anni ‘30», cioè all´epoca delle prima purghe staliniane. E la documentazione regalata dal leader di Minsk a Berlusconi è solo «una piccola parte», perchè se «il governo italiano sarà interessato», la Bielorussia è «disposta ad offrire altri documenti». Con la mano sul cuore Berlusconi ha ringraziato «commosso». Così come ha ringraziato per le caute aperture di Lukashenko sul doloroso tema delle adozioni bloccate dal regime di Minsk. Con i bambini vittime del disastro di Chernobyl «sono nati rapporti di affetto ed amore che si stanno concretizzando in adozioni. - ha ricordato Berlusconi - La ringrazio per il contributo che lei potrà dare per realizzare questi sogni d´amore». E Lukashenko - che ha ringraziato per le cure in Italia ai giovani colpiti dalle radiazioni - ha lanciato un segnale distensivo sottolineando che sulle adozioni «sono pervenute garanzie dal governo italiano e dalla Santa Sede». Gli elogi di Berlusconi non sono piaciuti affatto all´opposizione bielorussa. Ma anche in Italia Casini si dice «sbigottito nel leggere gli elogi a Lukashenko» e chiede al premier di riferire in Parlamento. La radicale Bonino, vicepresidente del Senato definisce «misteriose tutte queste trasferte all´estero» del premier con «sdoganamento di dittatori», invece di occuparsi dei dossier Afghanistan e Iran. Replica il portavoce Bonaiuti che «per parlare di Afghanistan Berlusconi è stato chiamato giovedì scorso da Obama» e che «nel viaggio in Arabia Saudita e in Qatar ha parlato di Medio Oriente, ma anche di Iran e Afghanistan».
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