
Siamo arrivati al rush finale. Tra meno di due settimane avremo alle spalle anche queste elezioni regionali e poi partirà una strana fase che durerà addirittura tre anni in cui in Italia non sono previste elezioni con un valore politico generale. Se ne riparla nel 2013. Si discute molto anche via web, le pagine Facebook sono arroventate e nei blog compaiono i toni duri della battaglia politica quando si fa aspra. C'è un segmento di elettorato particolare, quello cattolico identitario presente nel Pd, che si è trovato in difficoltà per via della candidatura di Bonino. In molti hanno abbandonato il Pd, da Carra a Binetti, da Lusetti a Bianchi. Nessuno ha faticato troppo per trattenerli ed è stato un grave errore.
C'è poi un segmento di elettorato che la pensa come i transfughi su Bonino, che però non ha abbandonato il Pd. Dà loro voce Pio Cerocchi attraverso il suo blog l'Avviso. Scrive Cerocchi: «Qui non sono in gioco la destra o la sinistra, tanf è che la Bonino in Lombardia si è schierata contro la sinistra. E vi domando: non vi basta questa contraddizione per capire che quello di Roma, non è uno scontro fra due schieramenti, ma una battaglia di civiltà tra due culture opposte, una umanistica e sociale ed urialtra impietosa e individualista?»
Si accalora Cerocchi con i dirigenti di area cattolica del Pd: «Ci sono ancora alcuni giorni per spiegare a quanti più elettori si potranno intercettare, quale sia il valore della posta in gioco con questo voto. Ma io, già da oggi, vi do appuntamento alla sera del 29 marzo per farvi questa domanda: perché per sostenere quanto di più anticristiano il pensiero politico post-ideologico abbia mai concepito e messo a progetto, non avete esitato a spendere il nome del cattolicesimo-democratico? Perché a tutti i costi volete gettare questa nobilissima moneta in uno sporco mercato di viltà politica e di inconsistenza progettuale? lo non vado con la destra perché è una idea che non mi è mai appartenuta e che non appartiene - ne sono sicuro - ai molti che, lo spero davvero, si rifiuteranno di votare la "vostra candidata". E mi auguro, comunque,
che indipendentemente da chi vincerà, di qui ad un anno, sia concesso ai cittadini di Roma e del Lazio di partecipare a nuove e più democratiche elezioni per il governo democratico della nostra regione». Le discussioni, dopo Cerocchi ha sollecitato una mia risposta alla sua proposta di procedere al voto disgiunto a favore del Pd e contro Bonino (si potrebbe fare utilizzando il voto
per la candidata della Rete dei cittadini). Gliela offro qui: no, chi si sente di appartenere ancora
alla famiglia del Pd deve votare Bonino. È più seria di Polverini e un democratico questo lo sa. Anche io non avrei candidato la radicale, ma oggi è lei che può evitare di consegnare il Lazio alle destre e allora si vota per lei. Disciplinatamente e da militanti, facendo campagna a suo favore. Perle discussioni ci sarà tempo.
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