
Quando è iniziato il processo per i Mondiali di nuoto, il Comune non ha gradito che al suo posto - esercitando l'azione popolare prevista da una norma - si costituisse parte civile Mario Staderini, segretario di Radicali. Per scacciare l'«intruso» il Campidoglio si è rivolto alla Cassazione, ma ieri è stato sconfitto: non solo la Suprema Corte ha dichiarato il ricorso inammissibile, ma ha pure condannato il ricorrente a pagare le spese e mille euro di multa, da versare alla Cassa delle ammende. E dire che è la seconda volta: anche nel processo per abusi sessuali contro don Ruggero Conti il Comune aveva impugnato in Cassazione l'azione popolare esercitata dal segretario dei Radicali. E aveva perso. «Anziché costituirsi in giudizio per tentare di recuperare dalla benestante "cricca" dei quattrini preziosi per le casse comunali - sottolineano Staderini e il suo avvocato Giuseppe Rossodivita - il sindaco continua a spendere energie pubbliche e soldi dei contribuenti per ostacolare l'azione popolare e gratuita di chi quei quattrini vorrebbe portarli a Roma Capitale».
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