
Un appello al capo dello stato, prima da Radio radicale e poi dalla tv pubblica. Una denuncia pesante: <`Presidente, queste elezioni sono del tutto illegali». La vicenda su cui Emma Bonino ieri ha fatto l`affondo c a è quella delle firme sulle liste elettorali: per raccoglierle legalmente servono gli «autenticatori», funzionari pubblici ed eletti nelle istituzioni locali. I quali però sono per lo più
indisponibili, anche perché in molte regioni le leggi attuali (o quelle dell`ultim`ora) concedono il vantaggio di non raccogliere le firme ai partiti già rappresentati nei consigli. E invece i radicali debbono raccoglieme 160mla. La denuncia per il momento lascia indifferenti le forze politiche,
anche alleate di Bonino. Il Pd ieri a Roma si è riunito per cominciare a lavorare sulle liste. Capolista dovrebbe essere Esterino Montino, l`attuale reggente della regione. La federazione della sinistra, che ieri ha annunciato l`accordo «solo» elettorale con la candidata, dovrebbe schierare Margherita Hack.
A casa Pdl, tira un`aria polare. «Non è stato un vertice ma un semplicissimo incontro tra persone che stanno conducendo una battaglia comune. Ci siamo accordati su alcune iniziative elettorali». Esce cosi Renata Polverini dall`incontro di ieri pomeriggio con Pier Ferdinando Casini e Gianni Alemanno. Cioè ne esce male, ancora una volta. La candidata Pdl era stata convocata nell`ufficio del sindaco. Lì si è trovata davanti i due registi di una delle tante impacciate marce indietro alle quali è stata costretta. Tema, Acea. Alemanno ha annunciato che ne vuole privatizzare il 21 per cento entro l`anno, abbassando così la quota del comune al 30. La vendita sarebbe destinata a
«partner legati al territorio, fondazioni, imprenditori». Giovedì si svolgerà un consiglio comunale tematico che deve decidere del rapporto con i francesi di Gaz de France e, appunto, dell`eventuale ipotesi di un nuovo bond. Sul quale l`azionista Francesco Gaetano Caltagirone, che peraltro
corrisponde perfettamente all`identikit del partner ideale, avrebbe messo gli occhi.
Bonino, da subito, sulla vicenda Acea si è posizionata agli antipodi del Campidoglio: «Con queste modalità di assenza di trasparenza e di opacità totale, qualunque ipotesi di privatizzazione dell`Acea è inaccettabile. Sappiamo bene che interessi ci sono. Un`accelerazione nella privatizzazione
soddisfa i potenti e i prepotenti, ma non fa il bene dei cittadini». Un po` lo stesso senso di quello che aveva detto Polverini : «Ho una visione dell`acqua come di un bene pubblico». Un`affermazione che aveva fatto imbufalire gli alleati interessati alla vicenda: Alemanno e Casini, appunto. A stretto giro, arriva la marcia indietro: «Bisogna privatizzare, con molta attenzione». aveva aggiustato lei.
Ieri il chiarimento in Campidoglio, anche in vista dell`appuntamento di giovedì. E così, dopo le coppie di fatto e il nucleare, Polverini deve rettificare anche le sue - pure poche e generiche - parole sull`acqua. A seguito dell`ennesima bacchettata di Alemanno, la cui regia dal pugno forte
affiora ogni giorno di più dietro i colori sempre meno vivaci della candidata Pdl. Non è un caso che negli ultimi giorni Emma Bonino abbia spostato l`obiettivo polemico da Polverini proprio al sindaco di Roma: prima contestando l`annuncio di 100mila posti di lavoro in due anni («Non ci allarghiamo con le promesse. Può darsi che questi metodi funzionino ancora in campagna elettorale. Ma dove li trova?»). Poi l`operazione Acea. E infine attaccando dritto sui rapporti di forza Alemanno-Polverini, come ha fatto domenica: «Sembra che la Regione debba essere concepita
quasi come un ente al servizio del sindaco di Roma».
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