
24/11/10
la Repubblica
È ancora ferma nel suo proposito di andarsene da ministero, Parlamento e Pdl, Mara Carfagna. Anche se in serata la formulazione del decreto-rifiuti per la Campania, che le è stata letta, sembra un punto a suo favore: il commissario straordinario per l’emergenza dovrebbe essere il governatore Caldoro che «opera in raccordo con le Province e sentiti i Comuni». Le garantiscono inoltre che il termovalorizzatore di Salerno sarà supervisionato da un prefetto-commissario. Se sarà davvero così, e si darà il via a un "repulisti" nel Pdl campano, Mara non emigra più. Ma ieri incontra Gianfranco Miccichè, il leader di Forza del Sud. Un colloquio al ministero delle Pari Opportunità e la dichiarazione di Miccichè, alla fine: «Faremmo una festa che dura un mese, io sarei strafelice se venisse con noi». Le offrirebbe di essere capolista in Campania e in tutto il Sud. Anche candidato sindaco di Napoli, se è questo il desiderio. «Ovviamente - Micciché mitiga il suo stesso entusiasmo - auspico che tutto si risolva perché non voglio un Pdl a pezzi».
Lei, Mara Carfagna, lascia intendere che è pronta al salto in Fds e che non lo sentirebbe come un tradimento. Tradire è passare con Fini e Bocchino in "Futuro e libertà"- cosa di cui è stata sospettata con tanto di foto scattata con il telefonino dalla Mussolini. E ieri allo scontro tra le due si aggiunge una nuova immagine. La ministra aveva dato della "vajassa" a Alessandra Mussolini. La nipote del Duce aveva minacciato di non votare la fiducia al governo, se non le fossero state presentate pubbliche scuse. Alla buvette di Montecitorio Mussolini incontra Nicola Cosentino, il coordinatore campano del Pdl di cui Carfagna vuole la testa, e gli dà un bacio in bocca. «Cosentino mi ha dato la solidarietà di tutti i parlamentari Pdl della Campania e quindi voterò la fiducia». Un bacio, preciserà dopo per i curiosi, «politico ma non a stampo e senza lingua». Poi avverte Berlusconi: «Non si faccia infinocchiare, la Carfagna sta con Bocchino». A proposito di "vajassa": «Mi stupisce che arrivi proprio dal ministro delle Pari opportunità, è il bue che dice cornuto all’asino». A Mussolini viene anche consegnato il "Tapiro" dal Tg5 e lei commenta: «Carfagna merita un pugno in testa». In un Pdl diviso tra supporter di Carfagna e di Cosentino, il coordinatore Denis Verdini ricorda alla ministra che «Berlusconi è stato determinante per il suo successo» e per blandire Mara ipotizza che possa essere candidata sindaco a Napoli e «Cosentino la sosterrebbe». La ribellione, nel nome della legalità, le ha conquistato le simpatie delle opposizioni, del Pd come dell’Udc. A conclusione della giornata, Carfagna è ottimista: «I nodi saranno sciolti». Aspetta di incontrare Berlusconi per affrontare due questioni: il ritiro di Cosentino e chi candidare sindaco a Salerno. Oggi è a Bruxelles. Domani con Emma Bonino a parlare di mutilazioni genitali femminili. E l’insulto "vajassa" fa scuola. Il capogruppo Idv al Senato Belisario avverte la radicale Donatella Poretti che lo interrompe: «Non vorrei risponderle come il ministro Carfagna...». Sollevazione delle senatrici, anche del Pdl: «Vergognati». Belisario si scusa.
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