
Il decreto messo a punto dal nuovo ministro della Giustizia Paola Severino mostra senza dubbio sensibilità verso un problema, quello delle carceri, che in ogni caso non poteva più essere ignorato dall'esecutivo. Soprattutto dopo quello che quest'estate aveva detto, intervenendo a un convegno, il presidente della Repubblica.
Da allora la situazione non è sicuramente migliorata. I giornali di ieri ci avvertivano che l'anno è iniziato in perfetta media con il 2011 appena concluso, il primo suicidio si è già verificato e in un altro carcere un detenuto è morto in circostanze ancora da chiarire. Non può consolare il fatto che la questione carceraria sia un tema che riguarda anche altri Paesi europei.
È però significativo che il Parlamento europeo due settimane fa abbia approvato una risoluzione in 33 punti (12 di premessa e 21 di dispositivo) interamente dedicato alla questione. Un dirigente dell'Unione Camere Penali, l'avvocato Domenico Battista, si è preso la briga di farlo circolare nei social-network ed è facile verificare così il livello pressoché totale di inadempienza del nostro Stato rispetto agli standard europei, che peraltro la necessità di una risoluzione così ampia fa ben capire come non siano soddisfacenti.
In Europa anche in questo campo non brilliamo e in questo caso non possiamo certo invocare oscuri complotti ma solo predisporci alle ennesime condanne della Corte europea. Malgrado il decreto Severino.
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