
I Radicali saranno anche degli "idealisti", ma si tratta di un idealismo pragmatico. Per questo, ad esempio, Elisabetta Zamparutti ha fatto un`interrogazione parlamentare contro il 41 bis e contro il modo in cui viene applicato per il grande capo della mafia italiana, Bernardo Provenzano, che, molto malato, viene trascurato e la famiglia viene tenuta lontano da lui. Questo strumento carcerario si sta trasformando in una vera e propria fabbrica di pentiti, vedi caso Spatuzza, e, forse fra poco, anche quello dei fratelli Graviano. Con il paradosso che poi per uscire dal carcere la cosa più facile da fare è pronunciare il nome magico di Silvio Berlusconi. I Radicali come Maurizio Turco dicono che se la lotta alla mafia è quella che si fa con la tortura dei 41 bis, a babbo morto, anzi a boss caduto o venduto dai complici nelle mani delle forze dell`ordine, serve ben a poco. Se non a farci condannare da Onu ed Europa. Le scorciatoie nella lotta alla criminalità organizzata producono vittime eccellenti fin dai tempi di Enzo Tortora. In quindici carceri italiane, c`è un`umanità dolente (che ricorda lo "spoon river" canoro" di De Andrè) che appoggia i pannelliani con lo sciopero della fame e con la battitura serale delle sbarre. Ma i politici di maggioranza e opposizione dicono che "il carcere non è un Grand Hotel" riscuotendo applausi nei salotti televisivi. La lotta non violenta dei detenuti insieme ai leader radicali è invece silenziata da un regime che preferisce dibattere dei nulla, come il "piano carceri". Cioè una trovata burocratico-ministeriale che prevede di costruire entro tre anni (ma è già grasso che cola se in quel periodo saranno partiti i primi progetti e trovati i soldi relativi) nuove patrie galere per un totale di 20 mila posti, quando ne servirebbero 30 mila già oggi. Anzi ieri. Intanto siamo a quota 66 mila, contro una capienza da 43 mila, e ogni mese ci sono mille ingressi. Naturalmente non si discute di leggi criminogene come la Bossi - Fini sull`immigrazione clandestina equiparata a reato, o la Fini- Giovanardi su droghe e non droghe, quali hashish e marijuana, cioè la "golden share" delle detenzioni con punte del 40% dell`intera popolazione carceraria. Come non si discute di un`amnistia in vista delle riforme sulla giustizia e previa riparazione del danno commesso, promossa da Marco Pannella per rimediare a quella "di fatto e di classe" rappresentata dai 500 processi al giorno che vanno in prescrizione senza che la vittima del reato ottenga alcunché.
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