
23/10/10
la Repubblica - ed. Milano
II radicale: abbiamo presentato documenti incontestabili
Marco Cappato, ex europarlamentare radicale, è soddisfatto della decisione della Procura?
«Noi avevamo prodotto e pubblicato una documentazione incontestabile, infatti nessuno si è ancora azzardato a contestarla nel merito. L`iniziativa della Procura era doverosa. Ci auguriamo che possa fare il suo corso in tempi rapidissimi. Perché quando c`è di mezzo la materia elettorale quello di accertare la verità con la massima rapidità è un dovere non solo nei confronti delle persone interessate, ma di milioni di elettori».
Ora che cosa si aspetta?
«Sul piano giudiziario, ci aspettiamo che non si indaghi semplicemente su dei “falsi”, ma sulla dinamica e sulle responsabilità di una operazione di massiccia falsificazione delle elezioni. Che non può essere certo imputata alla iniziativa individuale e autonoma di singoli autenticatori».
C`è un altro piano, oltre a quello giudiziario?
«Quello più importante: la responsabilità politica. Non essendo stata in alcun modo contestata la documentazione che abbiamo prodotto, il presidente della Regione, dopo aver per sei mesi coperto la verità sull`accaduto, addirittura accusando noi radicali di aver manomesso i moduli e di raccontare falsità, ha il dovere davanti all`opinione pubblica di raccontare tutto quello che sa senza aspettare che siano le inchieste a dircelo».
Lui dice solo che volete sovvertire la volontà popolare.
«Nessuno contesta il consenso di Formigoni, ma è evidente che la democrazia è fatta innanzitutto di rispetto delle regole. La sua popolarità non può e non deve diventare la scusa per provare a nascondersi dietro i tempi incivili della giustizia italiana. È un dovere politico prima ancora che giudiziario che Formigoni racconti subito la sua verità su quanto accaduto sia sulle firme che sulle pressioni esercitate attraverso gli esponenti della cosiddetta P3 su organi giudiziari».
Lo farà?
«Se ci fosse un`informazione libera sarebbe obbligato a farlo. Essendo in Italia e dopo aver visto che nemmeno Michele Santoro e Pierluigi Bersani gli hanno sollecitato una risposta, non mi faccio illusioni, anche se non mi rassegno».
Sta dicendo che nell`informazione non esiste solo il caso Saviano?
«In Italia non manca attenzione e reazione sugli scandali e le censure, ma c`è un istintivo rifiuto ad occuparsi di episodi relativi alla violazione dei diritti civili e politici dei cittadini».
Perché il vertice nazionale del Pd dovrebbe stare zitto?
«È lo stesso motivo per cui il Pd ha poi votato il Parlamento la leggina "salvaliste" che recepiva il decreto contro il quale eravamo insieme scesi in piazza. Non hanno ancora imparato a fare della legalità una bandiera e una premessa per la lotta politica, che è il contrario del giustizialismo».
Se Formigoni è così forte perché avrebbe fatto una macchinazione?
«Sedici anni di poter ininterrotto producono inevitabilmente un sistema di potere pervaso anche da senso di impunità. Hanno cambiato le liste fino all`ultimo, falsificato centinaia di firme perché convinti che nessuno avrebbe controllato. Potremmo dire ancora una volta con Omero che nessuno sono i radicali».
© 2010 Partito Radicale. Tutti i diritti riservati