
Divieto di accesso per trenta giorni in aula Giulio Cesare, durante le sedute dell'assemblea capitolina, per Riccardo Magi, segretario romano dei Radicali Roma.
Il provvedimento, notificato ieri dalla polizia municipale, è dovuto, si legge in una nota, «al comportamento che il segretario dei Radicali ha tenuto durante la seduta del 4 marzo».
Magi, secondo l'ufficio di presidenza del consiglio comunale, «urlava in aula e si è rifiutato di uscire, quando è stato invitato dal presidente Pomarici» a farlo.
«Lunedì scorso ho ricordato ai consiglieri che mentre stavano discutendo il nuovo statuto di Roma Capitale già lo stavano violando -commenta Magi- Quattro parole mentre ero seduto tra il pubblico per ricordare che 8 mila cittadini romani hanno firmato una delibera di iniziativa popolare per il riconoscimento delle unioni civili e il sostegno alle nuove forme familiari depositata il 17 maggio 2012 e che, in base allo statuto, il consiglio ha l'obbligo di calendarizzare, discutere e votare entro sei mesi dal deposito».
Secondo il segretario romano di Radicali, «i metodi antidemocratici del presidente non ci intimoriscono affatto».
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