
I malati oncologici ultrasessantenni sono discriminati nelle cure rispetto a quelli più giovani. A questa conclusione è arrivato il ministro della Salute, Ferruccio Fazio, che rispondendo a un'interrogazione dei deputati radicali, ha ricordato come «l'ottanta per cento delle morti per tumore vengono osservate in pazienti che hanno più di 60 anni». Il titolare della Sanità attribuisce questo dato all'esistenza anche di altre patologie «senili», ma sostiene che «l'accesso delle persone anziane alle terapie oncologiche, specie quelle più innovative, è ancora limitato».
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