
05/11/10
Il Messaggero - Cronaca di Roma
L’anagrafe degli eletti c’è, ma non basta. Da ieri notte sono on line, sul sito del Campidoglio, una serie di dati sugli amministratori comunali, dai redditi percepiti alle presenze in aula Giulio Cesare. La misura era stata prevista da una delibera sulla trasparenza, fortemente voluta dai Radicali e votata dalla stessa assemblea capitolina, come richiesto anche da una legge dello Stato. Il presidente del consiglio comunale Marco Pomarici aveva promesso di mettere l’anagrafe degli amministratori sul sito entro il 3 novembre: l’impegno è stato mantenuto, sia pure di un soffio, ma con tanti limiti ancora da colmare. A partire dalla stessa dichiarazione dei redditi: soltanto 17 consiglieri su 60, fino a ora, hanno comunicato le somme percepite nel 2009. tra quelli che lo hanno fatto, il “paperone” è il delegato del sindaco alla sicurezza Giorgio Ciardi, con 176 mila euro dichiarati, davanti al vicepresidente del consiglio Samuele Piccolo, che nella sua dichiarazione 2009 ne ha 144 mila. Ma la classifica è ovviamente provvisoria. Visto che manca, tanto per fare un esempio, Fernando Aiuti, il più ricco del 2008 con 236 mila euro e rotti. «Ho regolarmente consegnato già da tempo agli uffici comunali tutta la documentazione che mi era stata richiesta per l’anagrafe degli eletti», precisa però Aiuti, che pochi giorni fa aveva addirittura presentato un’interrogazione al presidente dell’assemblea capitolina chiedendo di mettersi al più presto in regola con quanto previsto dalla legge nazionale e dalla delibera comunale. Fino a ieri, peraltro, mancava ancora qualsiasi informazione su sindaco, Giunta e Gabinetto del sindaco: segno che ci sono ritardi tecnici ancora da colmare. «Tutti si sarebbero aspettati qualcosa di meglio e soprattutto un’attuazione puntuale della delibera approvata un anno fa e finora completamente inattuata», attacca il segretario romano dei Radicali Riccardo Magi. «Rispetto a quanto espressamente previsto da quella delibera – sottolinea Magi – si deve notare che: lo spazio non è raggiungibile direttamente dalla home page del sito (seguendo infatti il link sulla home page si giunge ancora a pagine vuote), tra i dati pubblicati mancano informazioni importanti per la conoscenza degli eletti e della loro attività, come le spese elettorali e le sedute in cui manca il numero legale con indicazione dei consiglieri assenti ingiustificati. Informazioni per cui la delibera prevede un apposito spazio». I Radicali lamentano inoltre «La mancanza del servizio di videoripresa delle sedute con trasmissione in diretta delle stesse attraverso il sito istituzionale (un servizio che ormai offrono moltissimi enti locali e che incredibilmente Roma Capitale ancora non ha) ». Ma Pomarici sottolinea soprattutto la mole di lavoro sobbarcatasi dal suo ufficio: « In questi mesi è stata gestita una quantità enorme di dati, che riguardano molteplici campi, un lavoro complesso di cui ringrazio gli uffici – dice il presidente dell’assemblea capitolina – ci potrà essere nei prossimi giorni un implemento di alcune informazioni». insomma, secondo Pomarici, l’anagrafe degli amministratori sarà potenziata e completata. «Ma la cosa più eclatante e grave è la completa mancanza di tutta la parte relativa ai dati (redditi, patrimonio, consulenze) del sindaco del suo Gabinetto e della Giunta – incalza il segretario romano dei Radicali – riprenderemo quindi l’iniziativa non violenta per l’attuazione completa della delibera e per la trasparenza di Roma Capitale rivolgendoci direttamente al sindaco Alemanno, completamente inadempiente». Dal centrosinistra il Pd apprezza il primo passo fatto dal Campidoglio in direzione della trasparenza. Ma non basta : «Nasce il sospetto che qualcuno voglia nascondere scomodi dati soprattutto per quanto riguarda incarichi e consulenze – sottolinea il consigliere comunale Paolo Masini – la questione morale rimane centrale nella politica a Roma e nel Paese. È inutile fare riforme strutturali e amministrative se prima non si riforma la politica dal di dentro, affinché torni ad essere realmente “una missione” a servizio dei cittadini per il bene comune». Tra i dati già presenti sul sito del Comune di Roma, invece, c’è quello relativo alle presenze in aula Giulio Cesare. Nel 2010 il più assiduo, fino a ora è proprio il presidente Pomarici con 75 presenze, seguito a quota 74 da Andrea De Priamo, Dino Gasperini, Antonio Gazzellone, Giorgio Stefano Masino, Dario Nanni e Antonino Torre. Il meno presente, invece, è Francesco Rutelli, che quest’anno ha risposto per 33 volte all’appello.
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