
Il governo ottiene alla Camera la fiducia sul decreto milleproroghe, conservando sostanzialmente i numeri incassati dalla manovra di dicembre. Il provvedimento dovrà ora essere votato nel suo complesso dall'aula di Montecitorio martedì prossimo, prima di passare al Senato dove l'esecutivo è chiamato ad affrontare alcuni nodi lasciati aperti come l'ippica e i cosiddetti "esodati". Nel voto di fiducia il governo ha ottenuto 469 sì, 74 no e 5 astenuti. In termini di numeri assoluti i consensi sono meno di quelli avuti sulla manovra (495), ma considerati i voti contrari di allora (88) il rapporto rimane invariato. In Parlamento sono state apportate alcune modifiche al decreto, le principali riguardanti due deroghe alla recente riforma previdenziale. Esse riguardano i lavoratori precoci (chi ha iniziato a lavorare prima dei 20 anni può andare in pensione senza penalizzazioni prima dei 62 anni) e gli "esodati". Per coprire questo capitolo verrà alzato il prezzo delle sigarette. È invece sfumato un blitz dei partiti, che avevano inizialmente inserito (con il no di Idv e radicali) la sanatoria delle affissioni abusive da loro stessi fatte. Il ministro Giarda ha fatto togliere la norma, ripudiata poi improvvisamente da tutti, anche nelle dichiarazioni.
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