
24/03/11
Il Riformista
Mi sto occupando poco del Pd in questa rubrica per eccesso di cura. Le critiche che ho da fare le tengo per me perché non voglio più partecipare al safari contro il partito più grande dell'opposizione. Ho simpatia per il suo segretario anche se spesso non capisco dove vuole andare. Tuttavia ci sono cose che mi sembrano francamente al di là del bene e del male. Seguo da tempo la Calabria, come tutte le altre regioni meridionali, e vedo che laggiù il Pd è immerso in una vera guerra civile. Nei giorni scorsi ho letto la storia di Cosenza. In quella città c'è un bravo sindaco, Salvatore Perugini, persona per bene, intelligente, arguto, insomma uno da tenere in palma di mano. A Cosenza si voterà nelle prossime amministrative e Perugini sta completando il primo mandato. Sarebbe normale che il Pd ricandidasse Perugini o lo sottoponesse alle primarie. Perugini è anche un cattolico e di questi tempi il Pd dovrebbe tenerselo stretto viste le fughe che ci sono e che sono preannunciate. Invece no. Nelle scorse settimane il Pd locale, ovvero una fazione del Pd locale, fa un accordo con gli altri partiti e senza neppure parlare con Perugini candida un radicale un po'chiacchierato, Enzo Paolini. Il casino cosentino arriva a Roma e Roma non decide al punto che oggi abbiamo due candidati, Perugini,che giustamente non molla, e il Paolini con il suo clan. Questo accade mentre tutti giustamente dicono che Perugini è stato un bravo sindaco. E poi vi chiedete perché i sondaggi sono così avari con il Pd!
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