
La new entry era stata annunciata e giusto una settimana fa questa rubrica ve ne aveva dato conto. Un nuovo testimone si aggiunge nella saga della trattativa. I pm sono andati a sentirlo nel carcere di Messina, dove si trova da luglio. "L'avvocato dei misteri", nientemeno. Un nuovo Guarrasi ? Macchè. Rosario Cattafi, cognome che è una traslitterazione dall'arabo di quello più noto del recentemente scomparso dittatore libico, l'avvocato non l'ha mai fatto. Quando nel 1984 il suo compaesano, di Barcellona Pozzo di Gotto, dottor Di Maggio lo fece arrestare, stava a Milano e aveva una azienda che vendeva vitamine e prodotti biologici, roba americana. Aveva anche cattive frequentazioni. Per esempio tale Salvatore Cuscunà, detto "Turi a' buatta" malavitoso catanese, che molto si dolse di essere stato chiamato in causa come mafioso da Cattafi nel processo che seguì agli arresti. L'"avvocato" frequentava anche un autoparco, un garage, gestito da pessimi soggetti che gli offrivano cocaina e lo avvertirono che, dopo il processo, "Turi a' buatta", inopinatamente libero, lo andava cercando animato da comprensibile risentimento. Cattafi cerca affannosamente Di Maggio ma il Pm è a Vienna con un incarico internazionale. I due si ritroveranno nel fatidico 1993 in un bar del paese natale. Di Maggio sa di dover andare al Dap (ma la sua nomina non fu improvvisata all'ultimo momento?) e si ricorda del suo compaesano con cattive frequentazioni. Da quel momento inizia il racconto che Rizza & Lo Bianco hanno messo ieri in pagina sul Fatto. Qui avete letto parte dell'antefatto, che fa già capire quanto il super teste dell'ultima ora darà da discutere.
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