
La cronaca politica ci mostrava ieri come alcune frasi possano essere pronunciate incautamente anche da politici più che accorti o da giornalisti, che in ogni caso sono del mestiere. Per esempio: "Non sono io che mi candido, sarà il partito - se crede - a chiedermelo". Meglio evitare. Perché poi, invece del partito, a parlare può essere il suo segretario che simpaticamente risponde: "Non ci penso neppure". Non può finire così, però ora sarà gioco forza giocare di rimessa, e non sarà semplice. Quanto alla stampa di "opposizione" che ha nel Fatto quotidiano il suo ferro di lancia, "il presidente avverte i pm di Palermo" è uno splendido titolo per lettori ansiosi di sentirsi rappresentati da chi si oppone alle vischiose minacce di un sistema marcio fino al suo massimo rappresentante. Solo che è un falso. Non con la procura di Palermo ce l'aveva il presidente della Repubblica, ma con "una informazione sensazionalistica e marginali settori della politica". Dalle parole di Napolitano si ricavano facilmente i profili di Travaglio e Di Pietro e non quelli di Messineo e Ingroia. Nessun conflitto istituzionale in quelle parole. Legittima difesa, se mai.
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