
La risposta del procuratore aggiunto Ingroia alle critiche venutegli dalla sua stessa corrente, Magistratura democratica, è arrivata ieri con un'intervista a Repubblica. Il concetto chiave della replica è quello dell'omologazione culturale. In parole povere, usate anch'esse dal magistrato, "il berlusconismo ha contagiato anche Md". Fosse davvero così si dovrebbe pensare a un colpo di coda, a un ultimo soprassalto del virus. Viviamo tempi di ritiro dal campo e di ricerca di nuove leadership. Probabilmente Ingroia adotta un uso estensivo del termine berlusconismo e vi ingloba tutto quello che non gli piace. In concreto lamenta l'accusa di esibizionismo mediatico elevatagli dai suoi compagni di corrente. "Come fossi un Gasparri qualsiasi", dice. La caduta di stile è evidente, un magistrato non dovrebbe parlare così di un parlamentare in carica. Per di più, Gasparri, con la sua nota verve, sostiene con convinzione gran parte della inchiesta sulla trattativa, limitando le sue riserve alle accuse verso i carabinieri. Si può comprendere l'imbarazzo di Ingroia nel trovarsi a fianco l'esuberante capogruppo del Pdl. Ma proprio sostegni del genere, più per le argomentazioni che per il colore politico, dovrebbero farlo riflettere.
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