
"Non sto facendo un passo indietro, ma un passo di lato". Così ieri il procuratore aggiunto Ingroia ha spiegato la sua scelta di andare a lavorare per un anno in Guatemala. Il magistrato era a Reggio Calabria dove, tanto per cambiare, partecipava a un convegno. Del resto la sua presenza nelle aule giudiziarie è ormai un evento raro. E' vero che deve coordinare le indagini della direzione palermitana antimafia, ma per alcuni, pochi, processi ha tenuto fino a una certa data a guidare in aula l'accusa di persona. È in corso il processo al generale Mori e al colonnello Obinu, dove Ingroia ha fatto l'ultima comparsa lo scorso 4 maggio, saltando le ultime due udienze. E quello per l'omicidio di Mauro Rostagno, dove il suo ultimo intervento risale al dicembre 2011. Quest'anno si sono tenute 14 udienze. Sono processi importanti e delicati, dove le cose a un certo punto non si sono messe benissimo per l'accusa. Dovessero finire con delle assoluzioni qualcuno potrebbe chiederne conto al procuratore aggiunto. Ma non lo troverà perché lui nel frattempo avrà fatto un passo laterale. Grande come l'oceano.
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