
In tutti i delitti eccellenti si cercano i "veri motivi" che debbono essere all'altezza della vittima. Non è nemmeno necessario che vi sia la certezza del delitto. Un grande personaggio non merita una fine accidentale. Fatichiamo a solo pensare che Mattei possa essere morto perché il suo aeroplanino era pericoloso e c'era un temporale. O che Sindona si sia suicidato perché era stato condannato all'ergastolo. Magari abbiamo anche ragione e comunque qualche perizia che ce la dà si trova sempre. Però sappiamo da tempo che il male può anche essere banale. Indimenticabile quel che Morucci rispose al giudice quando gli chiese perché proprio Moro. Perché Andreotti abitava in centro e non c'era sufficiente sicurezza per la via di fuga. Altro che Cia e Kgb. Se si fa fatica a crederlo è perché si pensa a Moro e non al brigatista soprannominato "Pecos Bill". E forse ci si sbaglia.
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