
La nuova ondata speculativa sull'euro ha riportato il tema all'attenzione dei talk-show con effetti sconfortanti. L'inconsistenza del personale politico della Seconda Repubblica si somma con quella di qualche residuato politicante della Prima e si scontra con le tesi raffazzonate di qualche economista da social network. Ripetere come un mantra alcune banalità assolute potrebbe però esserci risparmiato. Per esempio ricordarci con aria pensosa che "l'euro è una moneta senza uno stato". Questo l'avevo capito perfino io. E poi tutti si indignano perché il prestito Bce all'1 per cento è stato utilizzato dalle banche per comprare titoli del debito, lucrando sugli interessi, invece che per prestare denaro alle piccole imprese. Ma secondo loro perché la Bce gli aveva passato di corsa quei soldi? Se i Btp andavano a scatafascio e le banche in crisi di liquidità, le piccole imprese che fine avrebbero fatto? Quando Cacciari, al Tg3 notte, l'ha sprezzantemente spiegato al demagogo di turno stavo per fare la "ola". Ma è stato un momento. Poi un altro ha ricominciato a dire che i tedeschi ragionano come tedeschi.
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