
Questa storia del dimezzamento dei parlamentari mi pare una bufala, un'offa gettata ai fessi. Mi rendo conto che di questi tempi, furiosamente anticasta, un'affermazione del genere può provocare più facilmente una rissa che una riflessione, ma resto del mio parere. Per due motivi, uno di carattere generale e uno contingente. Più è alto il rapporto fra eletto ed elettori, meno gli elettori sono in grado di controllare l'eletto. Si potrebbe piuttosto utilmente dimezzare il costo del Parlamento, e in Italia ce n'è tutta la possibilità continuando lo stesso a garantire un decoroso mandato anche a chi non è ricco. Avere meno persone che decidono per tutti non può essere un passo avanti della democrazia. Questo in linea teorica. Oggi poi si cercano scorciatoie nella logica aziendale, ma non si conoscono aziende "democratiche", o nella "rete", ovvero l'illusione della democrazia diretta con il rischio concreto del "grande fratello". Due possibili guai serissimi, quando forse basterebbe fare una piccola riforma, da nota della spesa.
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