
Sabato nel Tg3 notte a un certo punto è stata data la parola a un tale signor Artom per esporre un'iniziativa sua e di alcuni suoi amici. Quando saranno pubblicate le liste per le elezioni politiche, compulseranno il curriculum dei candidati per valutare quanti di loro potrebbero essere assunti come "quadri" in una industria. Delle loro, immagino, ma questo non l'ha detto. Piuttosto ha detto che era una iniziativa per verificare il rapporto fra merito e politica. Lasciamo pure stare che se a presentare l'iniziativa sul merito ci fosse stato un giovanotto che si chiamava Esposito invece di un signore che si chiama Artom suonava tutto meglio. Ma chi glielo spiega che le elezioni, se proprio si devono fare, si fondano sul consenso e non sul "merito"? Che Di Vittorio non era laureato? Che uno può non sentirsi rappresentato da un tizio che Artom sceglierebbe come "quadro"? Scegliere gli assessori attraverso il curriculum inviato via internet, come ha annunciato che farà Pizzarotti, non è la stessa cosa. Ma quasi.
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