
Il pronostico è stato azzeccato a metà. Niente Loretta Napoleoni, che sabato questa rubrica dava già pronta a interpretare il ruolo dell’intellettuale d’area grillina nei talk-show orfani dei deputati a 5 stelle. Da Porro e Telese sabato sera Napoleoni non c’era e c’era invece un giovane deputato con un look subito impietosamente definito su Twitter da Mago Galbusera. I più colti evocavano il cappellaio matto, chi aveva 20 anni nei 70 poteva pensare a Rino Gaetano e a Gianna che aveva un coccodrillo e un dottore. Ad altro il neo-parlamentare non ha fatto pensare. L’intellettuale d’area però c’era, eccome. Piazzato in una poltrona dello spazio di Antonello Colonna al Palaesposizioni di Roma - location di più di un “Cafonal” di Dagospia - con in mano un calice di bianco barricato, il professor Becchi ha ricoperto alla grande il ruolo, aizzato dal perfido Parenzo che ha applicato il motto romanesco “Dije de sì e daje da bere”. Abbiamo così sentito che un governo in carica per il disbrigo degli affari correnti e un Parlamento convocato a domicilio possono produrre nuove leggi elettorali e altre meraviglie. Il giorno dopo l’hanno ripresentato e si è di nuovo prodotto nel numero da circo, blandito da Porro, che gli ha fatto credere che ci fossero consensi autorevoli alla sua tesi. Tesi che, presa sul serio, comporterebbe il voto di fiducia del M5S al governo Monti. È inevitabile che Grillo riveda la strategia televisiva. Di corsa.
© 2013 Il Foglio. Tutti i diritti riservati