
23/03/11
La Repubblica – ed. Milano
I referendum ambientali si devono tenere insieme alle comunali, perché trattano argomenti che interessano agli elettori. Altrimenti si farà un a campagna tutta in politichese, lontana dai milanesi». Anche la leader radicale e vicepresidente del Senato Emma Bonino prende posizione sui referendum promossi, fra gli altri, dal suo collega di partito Marco Cappato: «I referendum - dice - devono stare al centro della campagna elettorale, perché al di là di logiche di schieramento e di alleanze consentono ai cittadini di decidere in quale città vogliono vivere». Aggiunge Cappato: «La Moratti aveva promesso l'accorpamento ma non ha fatto nulla per realizzarlo e ora non riceve il comitato promotore. Non vorremmo si trattasse di un boicottaggio, sarebbe diretto contro i cittadini che vogliono votare. In pianura padana, secondo l'Oms muoiono ogni giorno venti persone per le conseguenze dell'inquinamento».
Ambiente in primo piano, dunque, per i radicali, che ripresentano con una lista a sostegno del candidato sindaco del centrosinistra, Giuliano Pisapia. La Bonino, nella sua trasferta milanese, se la prende anche con Formigoni per la disponibilità del governatore a continuare a ragionare sul nucleare: «Un piano - accusa la Bonino - che per quattro centrali doppie prevede 30 miliardi che non ci sono, per soddisfare appena il 4,5 per cento di fabbisogno di energia elettrica». Meglio la sfida delle rinnovabili, a partire da Milano, che vanta 1.400 ore utili di sole contro le 800 di Bonn, dove al contrario di noi si danno molto da fare. Facendo riferimento al flop di Expo, «che da ministro ho seguito con passione», la Bonino chiude con una sentenza: «Milano non ha una visione, non sa quale città vuole essere in futuro».
Ieri la coalizione di centrosinistra ha condiviso la bozza di programma proposta dalle Officine di Giuliano Pisapia, con un di più di partecipazione di Sel, che fin dall'inizio lo ha appoggiato pienamente. Andrà estrapolata una sintesi di una mezza dozzina di punti da accludere, entro la scadenza di metà aprile, alla presentazione della candidatura e delle liste che la sostengono.
A proposito di liste, nel Pd alcune caselle sono già sicure: il capolista Stefano Boeri, l'attuale capogruppo Pierfrancesco Majorino, l'ex verde Carlo Monguzzi, primatista di voti quando correva per la Regione, il consigliere provinciale Roberto Caputo (area socialista). Probabile l'ingresso di un altro socialista, Roberto Biscardini, in forza di un accordo nazionale con il Psi. Più difficile trovare la metà femminile della lista, ci sarebbero delle rinunce eccellenti. Potrebbe però dire sì Maria Pia Garavaglia, ex ministro e parlamentare. Un altro posto è pronto per Paola Bocci, consigliera di Zona esperta di scuola. Chiedono una deroga per il terzo mandato Andrea Fanzago e Marco Cormio. I vertici del partito sembrano favorevoli, malgrado lunedì sera, in direzione provinciale, si sia sentita qualche voce dissonante.
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