
Tra un po' ci fidanziamo, sono ore che siamo insieme», scherza Emma Bonino con Maurizio Stirpe, presidente di Confindustria Lazio, al termine dell'incontro con gli industriali che le hanno
presentato la loro agenda per il futuro della Regione. Dalla semplificazione alle infrastrutture, dalla green economy alla sanità, gli stessi punti messi due settimane fa sul tavolo di Renata Polverini. Serena, a chi le chiede come abbia vissutole ore d'attesa per la decisione sulla lista Pdl, risponde solo: «Intensissimamente, a discutere di sviluppo del Lazio. Una Regione che può ripartire, se metteremo le imprese in grado di lavorare, puntando su reti, internazionalizzazione, ricerca».
Il colloquio con le giunte degli industriali si chiude, spiega Stirpe, con alcuni punti fermi: «Abbiamo condiviso la necessità di un riequilibrio territoriale, di un riassetto istituzionale e di un
cambio di metodo, per elaborare insieme un progetto che valorizzi le vocazioni dei territori». Bonino propone una ricetta fatta di «legalità e regole certe, perché anche i programmi più nuovi, se non applicati con nuovi metodi, rischiano di finire male». Sul riequilibrio tra Roma e i territori, ribadisce che vorrà in giunta rappresentanti di tutte le province. Mentre
sulla sanità spiega: «Mi conforta aver trovato idee simili alle mie, sia sul metodo (gli Stati generali della salute) che sul merito, quello di coinvolgere il sociale e lasciare che gli ospedali si occupino dei malati». Annuncia che renderà permanente il comitato per il credito alle imprese, ma soprattutto parla di Europa: «Dobbiamo usare di più i fondi Ue, applicare tutte le iniziative per le piccole e medie imprese, internazionalizzare per aprirci a nuovi mercati». Infine cita l'impulso alla green economy e all'economia del benessere e del tempo libero, partendo da innovazione, ricerca, infrastrutture. Gli industriali rilanciano, indicando fra le priorità un'infrastruttura a provincia: la Roma-Latina, la Orte-Civitavecchia, la Salaria, la Latina-Frosinone. Poi salta fuori il nodo nucleare (ospite Polverini, tutto era finito con un «meglio parlarne dopo le elezioni»). «Mi pare che la politica istituzionale non sia favorevole, ma è un tema da approfondire», risponde Stirpe (a domanda) con qualche imbarazzo. Bonino però non si fa pregare, e ribadisce: «Sapete che su questo punto abbiamo una divergenza. E sapete che il mio non è un "No" al nucleare nel Lazio, ma in sé, sul piano costi-benefici».
«Un'occasione fondamentale per metterci in sinergia col mondo - dice invece della candidatura di Roma a ospitare le Olimpiadi 2020 - Non sarà semplice, c'è concorrenza, ma la sosterrò con forza, come ho fatto per l'Expo a Milano». «Un'opportunità straordinaria in una città in trasformazione - concorda Aurelio Regina, presidente della Uir Roma - E un fattore facilitante per completare infrastrutture necessarie e ridare impulso al turismo. Quasi più per il dopo che per i Giochi in sé, che pure sono una vetrina fondamentale. Stimiamo possano portare investimenti per 13,5 miliardi di euro: 3 per Fiumicino, 6 in infrastrutture, gli altri per impianti sportivi e turistici».
In serata Bonino incontra l'Aiop, che rappresenta 113 case di cura convenzionate. «Pubblico e privato - promette - devono essere in grado di operare in una situazione di pari opportunità,
con le stesse regole e gli stessi standard». E oltre all'impegno per superare il commissariamento,
si dice decisa, in caso di vittoria, a rinegoziare almeno su due aspetti il piano sanitario col governo: per ottenere più fondi dal sistema sanitario nazionale in base all'aumento della popolazione, e per escludere dai conti della sanità la spesa dei policlinici per insegnamento e ricerca.
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