
22/10/10
Gli Altri
Nelle nostre mailing list è aperto il dibattito sulla nostra posizione in questo desolante panorama politico, un pirata scrive a proposito della Rete dei Cittadini Romana che aspirava ad una maggior democrazia svincolata dai partiti " ...Ma se i loro 15.000 voti in regione avessero contribuito alla sconfitta della Bonino, più aperta ai nostri temi, in favore della Spolverini, come vi sareste sentiti se fossimo entrati in lista con loro?... col discorso di andare oltre dx e sx, siamo sulla buona strada per fare un bel regalo a chi non condivide i nostri principi."
Alla base di questo discorso c'è un problema che viene sottaciuto, siamo per il bipolarismo? Siamo per un inquadramento strettamente partitico? Se è così allora diamo un addio alla libertà d'espressione e facciamo perennemente Guelfi/Ghibellini, chi non è con me è contro di me. Alla base dei bipolarismo c'è una voglia di omologazione che contraddice la democrazia e la pluralità delle idee ed è solo mitigato dal ballottaggio quando c'è, vige, quindi, il concetto che il più forte piglia tutto sempre. A mio modesto avviso il bipolarismo può, forse, avere qualche possibilità in più di stabilità governativa ma sicuramente si allontana dalla democrazia così come il governo del 2% contro il doppio 49%. Si è persa quella che viene chiamata "libertà di coscienza", ovvero il voto libero e dato solo per convinzione, in sostanza se non esistessero i partiti ed eleggendo ciascuno chi più gli aggrada, a rappresentare un certo numero di cittadini, l'eletto voterebbe secondo un sentire che ha esternato in campagna elettorale.
Chiaramente i partiti,sono una mediazione fra il singolo e l'insieme dei votanti, spostarsi verso la riduzione o l'ampliamento dei numero dei partiti vuol dire, secondo me, spostarsi a dx o sx, spostarsi verso la partitocrazia verticistica o spostarsi verso la democrazia partecipata. Personalmente sono per un numero illimitato di partiti e il voto "di coscienza" in permanenza, la massima trasparenza del cittadino pubblico che, ha ragione il Presidente Ciampi, non deve avere nulla di suo. Un servitore dello Stato, quindi dei cittadini che compongono lo Stato, deve non solo essere trasparente ma non avere nessun angolo privato, altro che scheletri nell'armadio o legittimo impedimento. Un pirata è libero di salire su qualsiasi nave o armarne una propria perseguendo il suo scopo: fratellanza e condivisione.
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