
09/11/10
la Repubblica
Di Pietro parte in quarta: «Caro Bersani, dobbiamo stanare Fini, ci deve dimostrare se ci fa o ci è. Il Pd che ha i numeri presenti una mozione di sfiducia a Berlusconi e al governo. Basta con il gioco degli equivoci, non accetteremo che al governo ci vada il solito Casini». Italia dei valori, il partito di Di Pietro, ce l’ha già pronta la mozione. Dopo la polemica, il segretario democratico e Di Pietro si sentono. E Bersani ripete quanto va sostenendo in queste ultime ore: «Accettiamo consigli, ma sappiamo come fare opposizione. È chiaro che si sta perdendo tempo, ci comporteremo con coerenza e con combattività». Oggi il segretario ha riunito la segreteria e i big del partito; lì il Pd decide. «Svilupperemo tutta una serie di iniziative in Parlamento e non, per risolvere la situazione perché la crisi c’è. Non si traccheggi più», dice il leader al Tg3. E il destinatario è Fini. Insomma, la mozione di sfiducia del Pd è solo in stand by. L’11 dicembre c’è la manifestazione di piazza. Fini, ritengono i Democratici, non aspetterà più di due o tre giorni per fare precipitare la situazione. «Mi aspetto da Fini atti conseguenti, che prenda le sue decisioni - commenta il segretario - Stiamo perdendo tempo in un paese che non può più permettersi di perderne». Bersani telefona ieri anche a Casini: punta a mosse parlamentari di tutta l’opposizione. E «a disseminare il terreno di mine», commentava ieri Dario Franceschini, il capogruppo Pd. La mozione di sfiducia insomma non può essere bruciata, ma va fatta quando si sa l’effetto che ottiene. Intanto ci sono altre occasioni per mettere in difficoltà il governo: la mozione Pd sul fisco; quella di Fli sulla Rai; di ldv su Calderoli e l’altra mozione di sfiducia a Bondi che i Democratici intendono depositare. Una guerriglia parlamentare. «Noi non andiamo a rimorchio di Fini», assicura Rosy Bindi. Casini liquida l’ipotesi che l’Udc entri nel governo con un «è solo gossip». E dichiara al Tgl: «Chiedo a tutti: serve aggiungere un posto a tavola a una cosa che non funziona? Mi rifiuto per un ministero di vendere le mie idee politiche. Non serve un governicchio, né andare avanti vivacchiando: l’Italia ha problemi drammatici». Serve una fase nuova e questa passa - scandisce il leader centrista - dalle dimissioni di Berlusconi. Bersani insiste per un governo tecnico che affronti il nodo della legge elettorale, anche se, afferma, «il Pd non ha paura delle elezioni». Per Emma Bonino, vice presidente del Senato e leader radicale, andare alle elezioni anticipate sarebbe «da irresponsabili; non si può andare al voto ogni due anni». Nel futuro politico, il segretario Pd vede per il suo partito alleanze sulla base di «un patto vincolante» o se no, «corro da solo». Patto che offrirebbe a Idv, Vendola e socialisti per poi rivolgersi all’Udc. Inoltre, se si andasse malauguratamente al voto con il Porcellum, ecco necessario un meccanismo di partecipazione per scegliere i candidati.
© 2010 La Repubblica. Tutti i diritti riservati