
La settimana scorsa aveva chiarito una volta per tutte che la tessera del Partito democratico non l'ha mai avuta, men che meno la famigerata tessera numero i che da anni gli veniva attribuita. E ieri Carlo De Benedetti, parlando di una eventuale candidatura a premier del segretario democratico Pier Luigi Bersani, ha rincarato la dose: «Ho molta stima e amicizia per lui - ha esordito il numero uno del Gruppo Espresso Detto questo, la gente vuole archiviare questo periodo, al di là dei meriti o demeriti delle persone; la gente vuole voltare pagina». Non esattamente un'investitura, per il leader del Pd. Del resto, è in buona compagnia. De Benedetti - che pochi giorni fa aveva attaccato Marchionne e la Confindustria - ieri durante il programma di Santoro non ha risparmiato critiche nemmeno per il presidente della Banca centrale europea Mario Draghi: «Sbaglia Draghi quando dice che il welfare europeo deve essere cambiato - ha spiegato l'ingegnere senza giri di parole E parte della nostra cultura, è una nostra caratteristica Nel momento in cui ci viene chiesto giustamente di pagare le imposte, abbiamo diritto di esigere che queste imposte ci vengano restituite sotto forma dì servizi, da un lato, e di welfare, dall'altro. Gli indignati hanno ragione: sono l'indizio di un malessere che è molto più diffuso nel Paese».
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