
03/11/10
la Repubblica
Bersani ha sentito più volte Fini nei giorni scorsi. Gli ha detto quello che ieri - nella conferenza stampa convocata dopo le uscite di Berlusconi sui gay, le donne e Ruby - rilancia: «Il premier come Sansone vuole abbattere tutto con tutti i Filistei. Porta il paese nel caos sotto il profilo politico, morale, economico e sociale. Nasce nel discredito della politica e intende morire nel discredito della politica». Il "mayday" del segretario del Pd davanti al paese che affonda, è un’ultima chiamata per Fli, il movimento di Fini: «Si sveglino, vedo tatticismi, cabotaggio, aspettano domenica per la riunione di Fli, ma così non si può andare avanti». Però l’appello è anche alla Lega e agli ex forzisti che hanno senso di responsabilità per il bene del paese. Non è più questione di «settimane o mesi ma di giorni, di ore; chi ha voglia di fare qualcosa, questo è il tempo».
È circostanziato l’atto d’accusa di Bersani. Parla, il leader Pd, della cultura machista del premier che vede «la donna come un dopolavoro del maschio e gli omosessuali che devono essere disprezzati. Con i minorenni poi si può ragionare così: li salvo dalla polizia per salvare me stesso e dopo li metto sulla strada». E sul Rubygate, il capogruppo Dario Franceschini ha chiesto formalmente che il ministro Maroni venga in Parlamento. Ci sarà, forse martedì. I Democratici al Senato presentano un’interrogazione perché Frattini riferisca sui rapporti con Mubarak dopo la bugia di Berlusconi. La via d’uscita è un governo di transizione per la legge elettorale e altre, poche priorità. Esempio? Fisco e occupazione dei giovani. Senza in alcun modo tirare Napolitano per la giacca e però senza permettere al centrodestra di parlare di golpe: «Non pensiamo a tradimenti e a ribaltoni; il colpo di Stato lo ha fatto il centrodestra tradendo il paese e portandolo nella palude». Comunque è "no" a un governo a guida leghista: «Il Pd non fa da salmeria e da stampella per un governo di centrodestra». E Rosy Bindi: «Berlusconi ha compiuto un abuso di potere mascherato da atto di carità».
Palude e «triste avanspettacolo». Lo dice Nichi Vendola, il leader di Sel, che si sente colpito anche come gay. «Caro Berlusconi - si rivolge al premier in un video messaggio sul suo sito - le tue battute feriscono tutti, dono una minuscola enciclopedia di imbecillità. Se un tuo figlio, un tuo amico, un tuo ministro fosse gay pensa a quanta gratuita sofferenza gli staresti infliggendo». È un triste spettacolo: «Esca con decoro, si dimetta, il tempo delle barzellette è scaduto». Affondo di Di Pietro e pure dell’Udc: «Siamo al delirio, Berlusconi si dimetta», afferma Cesa. Pannella su Fini: «È solo sceso nella mischia, non salito a una politica forte».
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