
Non esiste un'arma segreta, né un contratto già firmato per metterla in funzione a un momento dato. L'Italia non può aspettarsi un «deux ex machina» dall'Europa o dal Fmi che risolva il dramma. Non può certo farlo dopo l'ultimo, grande «no» della Bundesbank: al Geo di Cannes la scorsa settimana, il piano di (quasi) tutti prevedeva di conferire di «diritti speciali di prelievo» (Sdr) dei Paesi presso il Fmi al fondo salvataggi europeo. Ciò avrebbe creato la potenza di fuoco per proteggere Italia e potrebbe Spagna. Ma la Bundesbank, che gestisce gli Sdr tedeschi, ha detto no e ha bloccato tutto. Dunque, niente arma segreta. Ma la stessa esiguità del sostegno della Bce all'Italia in questa fase terribile (ieri appena uno o due miliardi) fa capire che, dopo una chiara svolta politica, l'atteggiamento può cambiare. Se l'Italia annuncia le mosse giuste, la Bce può tornare sui mercati con più forza. L'aiuto del Fmi può diventare anche finanziario. E da dicembre anche il fondo salvataggi può dare il suo contributo: a questo scopo si prepara già un nuovo Geo Finanze (non confermato) a inizio dicembre, per decidere ciò che è rimasto bloccato a Cannes. Un sostegno più forte può arrivare. Ma solo se l'Italia compirà in fretta una svolta del tutto convincente.
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