
Il processo di completamento del federalismo sta andando avanti. La Lega, che ne ha fatto una bandiera, ne ha sempre esaltato i vantaggi e anche le ricadute positive, soprattutto sul delicato versante dei conti pubblici. Al di là delle schermaglie politiche che hanno accompagnato in Parlamento l'esame dei decreti attuativi della riforma, con il trascorrere dei mesi molte sono state le voci a levarsi in favore del federalismo, a patto che non penalizzi il Mezzogiorno. Lo stesso capo dello Stato ha più volte ribadito la necessità di una riforma condivisa. Nonostante il traguardo si stia avvicinando, il Carroccio però non riesce a non cadere nella tentazione di spianare la strada a pericolosi "derivati" della riforma federale. L'ultimo caso in ordine cronologico è la proposta di legge presentata dalla Lega alla Camera per istituire «battaglioni regionali», che sarebbero anche chiamati a mantenere l'ordine pubblico su richiesta del Consiglio dei ministri o dei governatori regionali. Il Carroccio ha evocato il modello della Guardia nazionale americana. Ma l'esercito padano non sarebbe altro che l'incarnazione di un'insensata secessione militare: una sorta di attentato allo Stato.
© 2011 Il Sole 24 Ore. Tutti i diritti riservati