
Non sono piaciute affatto al Pdl le dichiarazioni rese da Mario Monti al Wall Street Journal: «Con Berlusconi lo spread sarebbe a 1200». E ieri in parlamento se ne sono visti subito gli effetti. L’arroganza del presidente del Consiglio ha reso infatti piuttosto movimentata l’ultima giornata di lavoro parlamentare prima della pausa estiva. Prima i deputati del Pdl hanno infatti mandato in minoranza il governo su un ordine del giorno del decreto per la spending review che riguarda la sicurezza. «Lo abbiamo fatto apposta - spiega il tesoriere del gruppo Pietro Laffranco - per protesta contro le parole di Monti su Berlusconi. Ha detto una sacrosanta sciocchezza e noi abbiamo voluto lanciare un segnale». Dopo il primo, ecco il secondo segnale. Al Senato il Pdl ha fatto ripetutamente mancare il numero legale obbligando la presidente Emma Bonino a rinviare i lavori alla ripresa autunnale. Un chiaro avviso di sfratto nei confronti di Monti che, compresa la gaffe, si è affrettato a telefonare a Berlusconi per chiedere scusa e ricucire il rapporto.
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