
29/09/10
L'Opinione delle Libertà
Due Api lasciano l'alveare di Francesco e volano verso quello di Silvio. Massimo Calearo e Bruno Cesario abbandonano Alleanza per l'Italia e approdano, al meno per il momento, nel Gruppo misto. Una scelta che ovviamente ha una rilevanza particolare perché alla vigilia del discorso alla Camera del Cavaliere, sul quale il Parlamento dovrà votare. In una nota, Calearo che è stato tra i co-fondatori del partito, ha fatto sapere di aver rassegnato le dimissioni durante l'esecutivo dei partito che si è svolto ieri mattia: "Lascio l'Api, ma non mi muovo dal gruppo Misto - afferma -. Resto fedele all'idea di un grande centro, di un terzo polo in grado, finalmente, dopo anni di immobilismo, di avviare la stagione delle riforme. Certo, ci vorrà un po' di tempo prima che diventi una realtà politica consolidata".
Ironia da parte dei rutelliani che fanno gli"auguri al ministro Calearo", candidato alla sostituzione di Scajola al dicastero dello Sviluppo. Bruno Cesario, invece, ha praticamente ufficializzato la sua apertura al Cavaliere e quindi il suo voto favorevole al documento programmatico di questo pomeriggio. "Non ho avuto contatti con Berlusconi. Se ci sono le condizioni politiche all'interno del documenti che saranno presentati - ha spiega Cesario a Radio Radicale - inizierà un confronto. Mi assumo le mie responsabilità, io non dove ringraziare in alcun modo il centrosinistra perché essendo stato uno dei primi alle primarie nel collegio il Pd mi candidò all'ultimo posto, candidando prima dì me amici degli amici. Il mio seggio è scattato al di là di ogni previsione. Sono io che ho portato i voti al Pd , se c'è qualcuno da ringraziare non è il Pd ma Padre Pio".
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