
05/10/10
La Discussione
Era lo scorso 9 settembre, quando dal carcere di Poggioreale arrivò l'allarme suicidi tra i detenuti, ben 51 nel corso di quest'anno. Ieri c'è stato il 52esimo. Antonio Granata, 35enne di origini campane, arrestato il 29 settembre scorso, si è tolto la vita impiccandosi. Appena entrato nell'istituto penitenziario l'uomo era stato allocato nel Padiglione Firenze, nel reparto «nuovi giunti». Successivamente, notificatagli un'ordinanza di custodia cautelare per 416 bis era stato spostato nel padiglione «Livorno-Alta Sicurezza Con quello di ieri sono dunque 52 i suicidi verificatisi nelle celle delle prigioni italiane dall'inizio del 2010. «Una mattanza - scrive Eugenio Sarno, segretario generale Uil Pa Penitenziari - che il Dap e il ministero della Giustizia non sembrano capaci di arginare. Tra autosoppressioni, aggressioni, violenze, sovrappopolamento e violazione del diritto», continua Samo, «le nostre galere hanno perso ogni residuo di civiltà, umanità e legalità. Nonostante gli sforzi del personale, abbandonato a se stesso, nulla si può se non intervengono quelle soluzioni strutturali più volte richieste».
Il precedente suicidio registrato a Poggioreale risale al 9 settembre scorso: un transessuale di 34 anni, il pugliese Francesco Consoli, detenuto da circa un anno, si era tolto la vita inalando del gas. Il terzo caso in pochi giorni nel carcere campano: nelle settimane precedenti un detenuto era morto assumendo un mix di farmaci (Sanax e Rivodril) introdotti fraudolentemente in cella, mentre un altro era stato stroncato da un infarto. Ma nel penitenziario napoletano non ci sono soltanto i suicidi.
Lo stesso 9 settembre, a denunciare un allarme decessi a Poggioreale furono Riccardo Arena, curatore della trasmissione Radiocarcere su Radio Radicale, e l'associazione Ristretti Orizzonti. «A Poggioreale e per giunta nello stesso padiglione, ovvero nella stessa palazzina chiamata Roma, sono morti nel giro di pochi giorni tre persone detenute» dissero.
«Il primo detenuto - recitava una nota - è morto il 24 agosto, ma la notizia si è appresa solo ieri. Si chiamava Sergio Scotti ed è morto dopo aver assunto un mix di farmaci introdotti fraudolentemente in cella». «Domenica 5 settembre - continuano Radiocarcere e Ristretti Orizzonti durante la notte, è morto un altro detenuto a causa di un infarto. Si chiamava Giuseppe Coppola, di 60 anni,.ed era detenuto sempre nel padiglione Roma del carcere di Poggioreale. Pare che Coppola, verso le tre di mattina, si sia sentito male ed abbia- accusato dolori al petto. Portato in infermeria, gli è stato somministrato un antidolorifico ed è stato rimesso in cella». A questo punto, la denuncia si tinge di giallo. «Non è chiaro se il medico lo abbia visitato o meno. Dopo un paio d'ore Coppola si è di nuovo, sentito male tanto che è svenuto in cella. È morto durante il trasporto in autoambulanza». «Mercoledì sera, l'ultimo decesso - conclude la nota - sempre nel padiglione Roma è morto Francesco Consolo, di 34 anni. Consolo era detenuto nella sezione Transex, dove vengono ubicati tossico dipendenti, omosessuali e transessuali ed è morto dopo aver inalato il gas dalla bomboletta data in dotazione ai detenuti per cucinare in cella». Secondo i dati dell'Osservatorio sulla condizione della detenzione dell'associazione Antigone, nel carcere di Poggioreale sono,attualmente, presenti 2.602 detenuti a fronte di una capienza di 1.658 posti. Mille carcerati più di quel che sarebbe consentito.
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