
10/01/11
Il Giornale - ed. Milano
Una bella frenata nel testa a testa fra Roma e Milano sul Gran premio d’Italia. Il sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, ha cominciato a mollare la presa, dichiarando ieri che «se venisse fuori una alternativa e si dovesse scegliere tra Monza e Roma, faremo un passo indietro perché è giusto che il Gran Premio d’Italia rimanga a Monza e nessuno vuole levarglielo». Ma Alemanno ha anche confermato la convinzione che ci sia posto per entrambi gli eventi: «Trattandosi di due cose diverse e cioè una gara su circuito e una gara in città - ha detto - pensiamo ci sia lo spazio perché i due eventi si sorreggano a vicenda e anzi si potrebbe pensare ad un unico pacchetto per entrambi gli eventi».
In Lombardia e in Brianza, ovviamente, soddisfa una Roma che frena e garantendo di non voler scippare la gara. Ma la Regione sembra chiedere una retromarcia. Così il governatore, Roberto Formigoni, dalle file del Pdl (come Alemanno) dice al «Giornale» che un passo indietro capitolino «sarebbe una bella cosa». E l’assessore allo Sport, la leghista Monica Rizzi, che sul caso ha battagliato non poco, avverte che non è sufficiente il riconoscimento di un primato brianzolo. Deve essere chiaro - dice - che «l’unico Gran premio d’Italia dev’essere quello di Monza». Non è neanche una questione di nome, per l’assessore del Carroccio, ma di sostanza. Perché «quando c’erano due gran premi, in passato, San Marino ha chiuso».
«Sono sempre stata molto chiara - ha spiegato la Rizzi non abbiamo niente contro Roma ovviamente, il discorso varrebbe per qualsiasi altra città, ma il valore del gran premio di Monza, da un punto di vista sportivo, storico simbolico e anche economico, è unico». Unico e non replicabile: «Non sono neanche sicura - osserva la Rizzi che questo valore possa automaticamente trasferirsi in un’altra città».
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