
19/05/10
Il Fatto Quotidiano
Ce ne accoppano due? Ne mandiamo altri mille. La missione di guerra in Afghanistan prosegue al fianco degli alleati atlantici: l’obiettivo è la pace qui da noi, più che là da loro; e, intanto, abbiamo morti noi e loro. Le salme dei caduti, il sergente Ramadù e il caporalmaggiore Pascazio, giungono oggi in Italia; i
funerali si svolgeranno domani. Un ferito, il caporalmaggiore Scirè, è già rientrato. L’altro, il caporale Cristina Buonacucina, ha subito un lungo intervento chirurgico all’ospedale della base di Ramstein in Germania: le ferite sono serie, ma non c’è pericolo di vita. Sul luogo dell’attacco, c’è un team di investigatori italiani.
Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, smessa la sciarpa nerazzurra della festa scudetto, ha fatto rapporto alla Camera dopo l’uccisione, lunedì nella provincia di Herat, dei due militari italiani: Ramadù e Pascazio erano in un convoglio di 130 mezzi con 189 italiani e molti altri soldati Nato. L’azione degli insorti "non è parte di una strategia contro l’Italia". La Russa è andato a Montecitorio dopo avere anticipato al microfono amico di Maurizio Belpietro (La Telefonata, Canale 5) quello che aveva da dire ai deputati.
La missione continua; la guerra va avanti; entro fine anno ci saranno, come previsto, in Afghanistan circa 4000 militari italiani (mille più di adesso); il disimpegno inizierà nel 2011 e si concluderà nel 2013. I talebani non sono più forti, ma "la strada non è in discesa" per le forze afgane e internazionali. E, presto, i soldati italiani avranno, con il blindato Freccia, una protezione maggiore di quella loro data dai Lince.
"Giorno per giorno, il controllo del territorio da parte delle forze della Nato è maggiore, la collaborazione con i cittadini afgani aumenta": il piano dei generale Usa Stanley McChrystall, comandante in capo delle operazioni, va avanti. Ciò innesca una reazione talebana fatta di attentati terroristici "subdoli, vigliacchi, tipici di chi comincia a essere fortemente in difficoltà". Per questo, "fare ora passi indietro significherebbe dare una mano al terrorismo e a chi non vuole la pace" .
I bollettini di guerra dall’Afghanistan sono agghiaccianti: oggi, almeno sette soldati Nato uccisi, sei a Kabul in un attacco kamikaze. Fanno già 209 caduti quest’anno, in media con i 520 del 2009, l’anno più cruento. E l’attesa offensiva anti-talebani deve ancora svilupparsi. La Casa Bianca commenta: "I terroristi offrono solo distruzione. Noi perseguiamo la sicurezza e la stabilità". Dal Quirinale, il presidente Giorgio Napoletano auspica "rinnovata determinazione negli sforzi volti a rendere possibili condizioni di pace, di stabilità istituzionale, di ricostruzione economica e sociale". Al Senato, c’è un minuto di silenzio per Ramadù e Pascazio e gli altri caduti. Alla Camera, c’è fermento sulle dichiarazioni di La Russa, che, fuori dall’aula, accusa l’Idv di strizzare l’occhio all’estrema sinistra sul ritiro del contingente, mentre la stragrande maggioranza delle forze parlamentari sostiene la missione in Afghanistan. Ma il Pd chiede una riflessione e la Bonino rilancia gli interrogativi sulla sicurezza dei Lince. Il ministro replica: "Nessun risparmio sulla sicurezza dei nostri soldati".
funerali si svolgeranno domani. Un ferito, il caporalmaggiore Scirè, è già rientrato. L’altro, il caporale Cristina Buonacucina, ha subito un lungo intervento chirurgico all’ospedale della base di Ramstein in Germania: le ferite sono serie, ma non c’è pericolo di vita. Sul luogo dell’attacco, c’è un team di investigatori italiani.
Il ministro della Difesa Ignazio La Russa, smessa la sciarpa nerazzurra della festa scudetto, ha fatto rapporto alla Camera dopo l’uccisione, lunedì nella provincia di Herat, dei due militari italiani: Ramadù e Pascazio erano in un convoglio di 130 mezzi con 189 italiani e molti altri soldati Nato. L’azione degli insorti "non è parte di una strategia contro l’Italia". La Russa è andato a Montecitorio dopo avere anticipato al microfono amico di Maurizio Belpietro (La Telefonata, Canale 5) quello che aveva da dire ai deputati.
La missione continua; la guerra va avanti; entro fine anno ci saranno, come previsto, in Afghanistan circa 4000 militari italiani (mille più di adesso); il disimpegno inizierà nel 2011 e si concluderà nel 2013. I talebani non sono più forti, ma "la strada non è in discesa" per le forze afgane e internazionali. E, presto, i soldati italiani avranno, con il blindato Freccia, una protezione maggiore di quella loro data dai Lince.
"Giorno per giorno, il controllo del territorio da parte delle forze della Nato è maggiore, la collaborazione con i cittadini afgani aumenta": il piano dei generale Usa Stanley McChrystall, comandante in capo delle operazioni, va avanti. Ciò innesca una reazione talebana fatta di attentati terroristici "subdoli, vigliacchi, tipici di chi comincia a essere fortemente in difficoltà". Per questo, "fare ora passi indietro significherebbe dare una mano al terrorismo e a chi non vuole la pace" .
I bollettini di guerra dall’Afghanistan sono agghiaccianti: oggi, almeno sette soldati Nato uccisi, sei a Kabul in un attacco kamikaze. Fanno già 209 caduti quest’anno, in media con i 520 del 2009, l’anno più cruento. E l’attesa offensiva anti-talebani deve ancora svilupparsi. La Casa Bianca commenta: "I terroristi offrono solo distruzione. Noi perseguiamo la sicurezza e la stabilità". Dal Quirinale, il presidente Giorgio Napoletano auspica "rinnovata determinazione negli sforzi volti a rendere possibili condizioni di pace, di stabilità istituzionale, di ricostruzione economica e sociale". Al Senato, c’è un minuto di silenzio per Ramadù e Pascazio e gli altri caduti. Alla Camera, c’è fermento sulle dichiarazioni di La Russa, che, fuori dall’aula, accusa l’Idv di strizzare l’occhio all’estrema sinistra sul ritiro del contingente, mentre la stragrande maggioranza delle forze parlamentari sostiene la missione in Afghanistan. Ma il Pd chiede una riflessione e la Bonino rilancia gli interrogativi sulla sicurezza dei Lince. Il ministro replica: "Nessun risparmio sulla sicurezza dei nostri soldati".
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