
Un momento: il premier avrebbe intimato al fido Lavitola di non presentarsi dai giudici, di restare latitante. Adesso basta: se dopo questo il Parlamento non costringe quell'uomo a sloggiare da palazzo Chigi, non vogliamo più saper nulla di quel che fa di imbecille e vigliacco. Non raccontateci più della macelleria di Arcore, non vogliamo sapere dei soldi che spende in carne fresca, né dei ricatti in cui s'infila, della sua corte di mascalzoni e papponi, delle sue Ruby, delle sue telefonate in questura. Teneteci all'oscuro di tutto se non lo mettete in condizioni di non nuocere. Lasciateci soli con Sacconi. Quello con cui magari si potrebbe fare un governo di unità nazionale perché ragionevole, ex socialista, ardente anticlericale: grazie a un suo geniale giro di parole abbiamo capito che le suore che si lasciano violentare sono delle belle troie. Saprà qualcosa anche delle nostre sorelle. Dov'è l'uscita?
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