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Il record di Franco Bechis: sei furti nei primi cinque mesi dell'anno, nell'automobile, «e tempo fa, non quest'anno, mi hanno rubato anche a casa, computer gioielli i ricordi della prima comunione di mia figlia, tutto. Io pensavo di mettere un antifurto, poi nella mia strada sono arrivate le volanti della scorta del sindaco, che abita qui, e mi sono tranquillizzato. Ovviamente, mi sono sbagliato». I fatti gli hanno dato torto: «Dall'inizio del 2012 è la sesta volta che rubano nella mia macchina. Ormai lo so e non lascio più niente, ma qualcosa da prendersi trovano sempre: stavolta, salviette umidificate, un paio d'occhiali presi all'autogrill, di quelli da dieci euro, e qualche multa. Se non ritrovo la refurtiva saranno guai con Equitalia...». Sorride il vicedirettore di Libero, ma non troppo: in mattinata ha cinguettato il dispiacere in rete, su Twitter, e poco dopo accetta di parlare dell'ennesimo furto subito.
«In genere cerco di parcheggiare a dieci metri dalla scorta di Alemanno, poi mica sempre riesco a trovare posto così vicino, dipende, ma tanto il risultato non cambia...».
Racconta i furti subiti, le disavventure successive, lo stupore: «Per un periodo non ho neanche ricomprato lo stereo, lasciavo i fili elettrici fuori, ben visibili. Solo che poi al mattino la rassegna stampa di Radio Radicale fa parecchio comodo e quindi ho ripreso la radio, anche se sono costretto a portarmi sempre dietro il frontalino...». Il quartiere è quello elegante della Balduina, la parte nord, viette strette e tranquille, almeno all'apparenza. E Franco Bechis racconta un dettaglio del furto in casa subito che certo racconta uno scenario diverso, meno tranquillo, meno sicuro: «I ladri nel mio appartamento sono entrati alle cinque del pomeriggio...».
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