
29/10/10
Gli Altri
Ci ha fatto incazzare per decenni più di qualsiasi altro leader politico, e più di ogni altro leader ci ha fatto sognare e sperare. Non si contano le volte in cui abbiamo smadonnato: «Che palle sti radicali!». E poi, sempre, ci siamo dovuti confessare che però, senza di loro, senza Marco il rompipalle, senza il suo istrionismo, la sua determinazione, il suo protagonismo, chi si accorgerebbe di come campano i poveracci rinchiusi nelle patrie galere, chi muoverebbe un dito contro la pena di morte, chi ci ricorderebbe, instancabile, che i diritti civili te li devi conquistare giorno per giorno, e se vinci poi li devi pure difendere perché non sono mai dati una volta per tutte.
E continuando a smadonnare abbiamo puntualmente fatto il possibile per difendere il Partito radicale. Il più anomalo di tutti. Non a caso il più longevo. A Marco Pannella e ai radicali dobbiamo molto. Non solo le conquiste che senza di lui non ci sarebbero mai state, che sarebbero annegate, come il divorzio, nella palude delle trattative parlamentari, del falso pragmatismo, delle compatibilità sociali. Gli dobbiamo anche le incazzature, le polemiche, i dissensi che ci hanno tenuto svegli e vivi in tutti questi anni. E a lui personalmente dobbiamo anche la dimostrazione di come sia possibile compiere 80 anni conservando la passione, la freschezza e anche la civetteria di un giovanotto.
Auguri Marco.
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