Oggi, davanti al Tribunale di Bologna, si è tenuta l’udienza riguardante il ricorso per la dichiarazione di ineleggibilità del Presidente Vasco Errani.
Dei due procedimenti, solo uno, quello del Movimento 5 Stelle, è stato discusso, e poi rigettato.
L’altro, quello promosso dalla signora Monica Mischiatti per conto dei radicali, assistiti dall’avv. Santiago Arguello, dell’Ass. radicale G. Masi, è stato invece semplicemente rinviato all’11 ottobre 2010 per un vizio procedurale dovuto all’omessa comunicazione al Pubblico Ministero, da parte della Cancelleria del Tribunale di Bologna, del provvedimento di fissazione d’udienza.
Il procedimento dei radicali verrà discusso dunque il prossimo 11 ottobre 2010.
I radicali ribadiscono l’ineleggibilità del Presidente Errani, posto che il divieto del terzo mandato stabilito dall’art. 2 lett.f l.165/2004 è immediatamente applicabile, trattandosi di principio fondamentale sufficientemente specifico nella sua formulazione da non necessitare di ulteriori declinazioni normative a livello regionale.
Non è dunque possibile che l’inerzia legislativa di Regioni presiedute da due Presidenti al terzo mandato, quali sono Emilia Romagna e Lombardia, renda inapplicato un principio che lo stesso legislatore nazionale ha qualificato come fondamentale, e che rappresenta un necessario ed opportuno contraltare, anche in termini di mantenimento degli equilibri istituzionali e democratici, all’elezione diretta del Presidente della Regione.
I radicali denunciano inoltre la stortura del comportamento della Regione Emilia Romagna, la quale, pur vedendosi preclusa la possibilità di adottare una legge che ammetta il terzo mandato consecutivo del Presidente, ha non solo confermato l’elezione del signor Errani per la terza volta consecutiva, ma addirittura ha deciso, con provvedimento della Giunta presieduta e nominata direttamente dal signor Errani medesimo, di costituirsi nel giudizio per sostenerne la posizione.
[4]