Cara compagna, caro compagno,
da iscritta / iscritto Radicale certo non ti stupirai di ricevere questa nostra lettera in pieno agosto, perché sei consapevole, come noi, di quanto sia importante proseguire le nostre campagne 365 giorni l’anno, senza mollare nemmeno per un istante. Ma sai anche che, se ti scriviamo proprio adesso, ci deve essere un motivo serio. E infatti... c’è. Ti chiediamo solo di avere pazienza per i tre minuti necessari a completare la lettura di questo messaggio.
Facciamo un piccolo passo indietro. Dal 27 al 29 luglio si è svolto a Roma il Comitato nazionale di Radicali italiani. Puoi riascoltare i lavori - ti segnaliamo in particolare le relazioni di apertura e le repliche - e leggere i documenti approvati cliccando qui [2]. Tra le decisioni prese, vi è quella di “avviare la preparazione di denunce ad ogni livello volte all'incriminazione dei massimi responsabili istituzionali della Repubblica per lo scempio del Diritto e la violazione grave e sistematica, anche attraverso comportamenti omissivi, della legalità e dei diritti civili e politici dei cittadini”. Una iniziativa motivata dalla necessità di “interrompere la condizione di flagranza criminale che, a partire dalla negazione del diritto ad ottenere giustizia in tempi ragionevoli per arrivare alla condizione strutturale di tortura inferta nelle carceri, colloca lo Stato italiano al di fuori della Costituzione, del diritto comunitario e internazionale” e “dal precipitare della realtà antidemocratica del regime italiano, confermata dal fatto che nessuna televisione ha permesso agli italiani - differentemente da quanto accade con le espressioni di violenza di pochi che vengono al contrario promosse attraverso un costante e sproporzionato risalto - di conoscere la forza di nonviolenza, di lotta per il diritto e la democrazia” rappresentata “dagli almeno trentamila tra donne e uomini, detenuti e detenute, personale amministrativo, polizia penitenziaria, direttori e dirigenze delle carceri, che hanno partecipato alla quattro giorni di lotta nonviolenta dal 18 al 21 luglio scorso”.
Insieme a questo punto, decisivo, ci sono altri importanti obiettivi in gioco: dalle iniziative popolari locali [3] all’ipotesi di una grande campagna referendaria nazionale da intraprendere in autunno (clicca qui [4] per leggere il dossier con tutti i dati sul finanziamento pubblico ai partiti ); dall’appello “Liquidità alle imprese, più ossigeno al Paese” [5], a sostegno – per combattere il dramma dei licenziamenti – di quei grandi produttori di occupazione che sono le piccole e medie imprese, ai conflitti d’interesse tra enti pubblici e società partecipate [6], ovvero alla necessaria separazione tra chi gestisce e chi controlla i servizi pubblici.
È un programma tanto ambizioso e difficile da realizzare, quanto necessario. Ambizioso perché vuole “cambiare la vita”, migliorare la vita delle persone. Difficile - non ci rassegniamo a considerarlo “impossibile”! - perché, se leggi i dati relativi alle presenze televisive rilevati dal Centro d’Ascolto radicale [7], puoi vedere come nella Classifica degli ascolti consentiti di esponenti istituzionali e "politici" nelle edizioni principali dei telegiornali non ci sia nemmeno un Radicale, compresi Marco Pannella ed Emma Bonino, che pure è la Vice Presidente del Senato! Se poi pensi che 30 secondi di pubblicità a ridosso dell’edizione delle ore 20 del Tg1 possono costare fino a 125.000 euro, e che una pagina a pagamento sul Corriere della Sera o su Repubblica costa non meno di 50.000 euro, è chiaro che stiamo correndo i cento metri a ostacoli con le mani legate e un peso da 100 chili legato alle caviglie: questo è l’ordine di grandezza delle forze con cui siamo costretti a misurarci, o meglio, con cui vorremmo misurarci, ma ci viene impedito di farlo. Questo non vuole certo dire che “non sbagliamo mai”: facciamo errori, certo, ma il torto più grave che possiamo fare a noi stessi è quello di cedere all’assuefazione. Il primo problema che abbiamo, a ben vedere, non è convincere le persone, ma raggiungerle. Il nostro è un programma, infine, necessario, perché il Paese è al collasso, non c’è più molto tempo per intervenire, e siamo gli unici che hanno la lucidità e la volontà politica per fare quello che servirebbe.
Nell’impossibilità che abbiamo di condurre, nell’immediato, una campagna iscrizioni che sia davvero tale, e che per essere davvero tale deve poter raggiungere milioni di persone, possiamo contare solo sul tuo massimo impegno, anche se fosse pari solo a pochi euro, come tu pui contare sul nostro. Sapremo fare tesoro dei 10 e dei 20 euro come dei 1.000. Il nostro Movimento ha bisogno di raccogliere, da qui alla fine di ottobre, per continuare a operare, almeno 80.000 euro. E abbiamo assoluta urgenza di raccoglierne almeno 20.000 entro le prossime due settimane. Per donare subito, clicca qui. [8]
Non dare per scontato che ce la faremo anche questa volta: l’avercela sempre fatta, non vuol dire che ce la faremo ancora e che non finisca qui. Ma se tu e le altre persone che come te si sono iscritte al Movimento per il 2012 risponderete a questo appello, e se, oltre a dare voi un ulteriore contributo, vorrete trovare ciascuno almeno un’altra persona - un collega, un parente, un amico - alla quale dire “certamente hai incontrato i Radicali almeno una volta nella tua vita, hai condiviso una battaglia, hai gioito per (e goduto di) uno dei diritti che siamo riusciti a conquistare insieme, non pensi che si meritino almeno un tuo contributo, almeno per una volta?”, potremo ancora cercare di cambiare le cose.
Grazie per quanto potrai fare. E per continuare a lottare insieme!
Mario Staderini
Michele De Lucia
Silvio Viale