Documenti ufficiali scarabocchiati e contraffatti, manifesti abusivi per cui nessuno pagherà le legittime multe, rocambolesche e opache presentazioni di liste e sistematica disinformazione: questa la cifra delle imminenti elezioni amministrative di metà maggio 2011.
Elezioni amministrative a rischio legalità: a Caserta come a Milano, passando per Vetralla. Lo spregio delle regole si fa beffa dei cittadini elettori.
A Caserta tra timbri fantasma e minacce
Lo ha denunciato la Lista No Caste [2]: in fase di presentazione delle Liste è successo di tutto!
Fortissimi dubbi sono scaturiti sulla regolarità della raccolta firme per la presentazione delle liste in lizza nella competizione elettorale: non si capisce quando sia stato possibile raccoglierne di legittime dato che molte liste sono state chiuse all'ultimo minuto utile per la consegna e hanno subito continui cambiamenti, come la stampa locale ha documentato in cronaca. La richiesta di accesso agli atti pubblici che la lista No Caste ha inoltrato è stata finora inspiegabilmente ignorata. Si profila a Caserta, non senza ragione, la replica del caso "Firmigoni".
Il giorno della consegna delle liste inoltre, sono avvenuti addirittura sospetti passaggi di timbri per l’autentica delle firme, senza che nessuno intervenisse. Alle proteste fatte dalla lista No Caste sulla regolarità e la trasparenza di tali operazioni sono state opposte delle minacce.
A Vetralla moduli scarabocchiati e contraffatti
Nel comune viterbese un drammatico evento ha reso evidente l'ignoranza delle regole per una leale e legale competizione elettorale. L'improvvisa scomparsa di una delle candidate della lista Aquilani ha mandato nel panico i presentatori.
Come ha denunciato il candidato Segatori, due percorsi legittimi erano possibili: 1. mantenere la candidata in lista e presentarla così come era; 2. riscrivere la lista con la candidata sostituta e raccogliere nuovamente le almeno cento firme necessarie davanti all’autenticatore, certificarle e presentare la lista.
Ma ad entrambe queste possibilità è stato preferito procedere con una grossolana contraffazione dei moduli ufficiali: falsificando le date di autenticazione e scarabocchiandoli per cancellare la candidata scomparsa e sostituirgliene un'altra. (I moduli contraffatti - PDF [7])
Milano illegale, amministrative fuorilegge
L'impegno a Milano è fondamentale e chiaramente motivato nell'ultima mozione del Comitato Nazionale [8]: sostegno alle iniziative popolari e referendarie milanesi sull’ambiente e contro il nucleare; impegno radicale per le libertà economiche e soprattutto l’urgenza di liberare il Paese da quel blocco di potere politico, clericale, mediatico e giudiziario, con le loro truffe elettorali smascherate da noi Radicali e coperte da tutto il Regime, nella patente complicità della sua componente progressista, e con l’ occupazione sistematica delle aree chiave del potere economico-finanziario.
Anche per questo noi Radicali con la Lista Bonino Pannella [9] abbiamo depositato una memoria della denuncia contro ignoti per attentato ai diritti civili e politici dei cittadini e le iniziative politiche e giudiziarie volte a interrompere l'illegalità delle elezioni comunali a Milano. E l'ultima azione degli Acchiappabusivi ha voluto sottolineare con una punta di ironia che la violazione sistematica delle norme in materia di affissioni è la punta dell'iceberg di elezioni completamente illegali, in cui il cittadino subisce un'informazione distorta e manipolata.
Una cifra che denunciamo da 35 anni
Nel 1975 dichiarammo per la prima volta la nostra decisione di non concorrere alle elezioni amministrative. La nostra ambizione non era e non è quella di creare l'ennesimo partitino parlamentare, ma di concorrere alla creazione di una grande forza politica libertaria e alla costruzione di una vera alternativa politica alla attuale compagine partitocratica.
Gianfranco Spadaccia scriveva nel '75: "La nostra forza, la nostra credibilità, l'efficacia della iniziativa politica radicale è proprio in questa diversità. Diversità dalla classe dirigente del regime, ma anche da altre forze e gruppi che sanno muoversi soltanto in un'ottica minoritaria. Siamo decisi a conservarla e a salvaguardarla anche contro le tentazioni che dovessero sorgere all'interno del nostro partito o dei nostri movimenti. È una scelta politica che non nasce da orgoglio o da moralismo, ma dalla convinzione che essa rappresenti un grande potenziale unitario e rinnovatore..."
Oggi abbiamo scelto di agire. La tentazione è l'evidente necessità della rivendicazione del diritto, l'urgenza di legalità che i cittadini meritano.
(la foto presente in questo primo piano è di Chiara Miglietta)