Comunicato di Lucilla Bertolli (Segreteria ARET) e Valeria Manieri (Direzione Radicali Italiani)
La "bibliografia" tra Radicali e il Presidente Formigoni cresce: dopo l'illeggimità alla Presidenza della Regione Lombardia del governatore PDL, possiamo annunciare l'adesione dell'Associazione Radicale Enzo Tortora e di molti radicali all'iniziativa promossa dalla associazione Articolo 51 - laboratorio per la democrazia paritaria, che è volta a denunciare il mancato riequilibrio di genere nella scelta dei membri dell'attuale giunta regionale lombarda.
Proprio oggi si è svolta la prima udienza del ricorso presentato dall'associazione articolo 51 al Tar di Milano,per di fatto domandare alle istituzioni un parere giuridico - nonchè di semplice ragionevolezza - su come si debba intendere l'"equilibrio" tra i generi nella rappresentanza politica all'interno delle istituzioni stesse.
Possibile che su 19 cariche si sia ben pensato di nominare una sola donna?
Possibile che nel 2010 in Italia, da nord a sud, esistano tali reiterate discriminazioni e questa scarsa considerazione del "patrimonio" al femminile?
Pur non essendo favorevoli alle quote rosa e attendendo che la valutazione del merito faccia anche in Italia il proprio corso (la speranza è l'ultima a morire...) è pero' necessario manifestare tutto il proprio dissenso e usare i mezzi legali consentiti. Occorre inoltre sottolineare quanto l'iniquità faccia male alla politica e al paese. Non è solo una questione di giustizia ed equa rappresentanza, ma a ben guardare numeri e statistiche, di vera e propria efficienza del sistema: non è una novità infatti che le donne siano più qualificate degli uomini e, specie nelle regioni del nord Italia, le loro competenze e i livelli di occupazione siano più alti che nel resto d'Italia.
Riesce davvero difficile pensare che su 5 milioni di donne lombarde e tra le moltissime che dentro e fuori dai partiti si impegnano politicamente, Formigoni non sia riuscito a trovarne più di una,proposta dalla Lega, da inserire nella sua giunta e in posizioni di massima responsabilità.
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