E' paradossale che Agcom voglia discutere una bozza di regolamento sul contrasto alla pirateria informatica che mette in discussione i diritti di libero accesso alla rete proprio mentre il Senato italiano si accinge a votare un corpo di direttive europee (il cosiddetto Pacchetto Telecom) che tra l'altro "vincola la possibilità di restringere l’accesso ad Internet alla garanzia di una «procedura preliminare» equa ed imparziale, garantendo in ogni caso il diritto ad un controllo giurisdizionale efficace e tempestivo”.
Le linee guida elaborate da Agcom prevedono l'obbligo per gli ISP di comunicare i dati relativi al traffico in rete in funzione preventiva rispetto ad atti di pirateria informatica ma soprattutto la possibilità per l'Autorità stessa di chiedere ai provider di oscurare, disconnettere e rimuovere siti, connessioni per streaming e file sharing violanti il copyright, mentre fino ad ora tale richiesta poteva provenire esclusivamente dall'Autorità giudiziaria.
Ci auguriamo che l'Autorità Garante per le Comunicazioni non voglia uscire dal binario tracciato dalle direttive comunitarie, ritornando invece sulla più equilibrata posizione da lei stessa elaborata solo pochi mesi fa nella sua indagine conoscitiva [3] sul fenomeno della pirateria nelle reti di comunicazione digitali.
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