Domenica 7 febbraio si è tenuta un'importante conversazione tra Marco Pannella e Antonello Venditti [1] in diretta su Radio Radicale alla presenza di Alessio Falconio. Un dialogo inaugurato dalle memorie del cantautore, a partire dal suo grande amore per Roma e vicinanza al Partito Radicale nel riconoscimento di una storia vissuta in diretta di battaglie per i diritti umani civili e politici. Marco interviene sulla memoria e sul significato di questi valori “traditi”, dove chitradisce consegna – in senso etimologico – la cosa che gli è stata affidata, e dunque tramanda e trasmette l'esistente antropologico.
Il dialogo diventa un elogio della diversità, dove la dimensione radiofonica dell'ascolto è già presa di coscienza transnazionale: non a caso Venditti ricorda il processo Tortora [2] esemplare dello stato della (in)giustizia in Italia e della politica radicale. Anche la musica diviene paradigmatica di ciò che s'intende per politica: vocazione insomma e non mestiere, “spiritual” perché radicata nel mondo e nella essenziale popolarità.
Antonello risponde firmando il nostro appello al diritto alla conoscenza [3], strutturale ad un dibattito sulla transizione allo Stato di diritto, anche d'autore, in Italia, e consegna i diritti disponibili de “Le cose della vita [4]” a Radio Radicale. Tra le tracce memorabili del disco registrato nel 1973 in soli due giorni figura “Roma Brucia [5]"; da acquistare [6] e (ri)ascoltare e condividere sui social: per raggiungere un milione di ascolti: per dare un segno visibile alla nostra responsabilità oggettiva e comune, forza allora! #RomaBrucia