Durante l'Angelus di Domenica 21 Febbraio, Papa Francesco ha rivolto un accorato appello ai governanti per l'abolizione della pena capitale. Il Pontefice ha lanciato in maniera chiara ed incisiva il suo monito perché “nessuna condanna venga eseguita nell'Anno Santo della Misericordia” affinchè si giunga ad un consenso internazionale per l'abolizione della pena di morte.
All'appello di Papa Bergoglio ha aderito a stretto giro il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il quale, nell'intervento tenuto nella mattinata successiva durante il convegno ha ricordato l'impegno internazionale dell'Italia per l'abolizione della pena capitale in ambito Onu affermando che: “L'Italia non si è limitata a bandire la pena capitale dal proprio territorio, ma si è adoperata, a livello politico, diplomatico, giudiziario, affinché l'abolizione della pena di morte diventasse patrimonio di tutta l'umanità […] Rafforzare la sensibilità - non solo dei responsabili dei governi, ma delle opinioni pubbliche, dei giovani, di tutti i cittadini - verso questi temi costituisce, per l'Italia, un dovere e un impegno culturale irrinunciabili.
La replica di Nessuno tocchi Caino arriva tramite le parole di Sergio D'Elia duranteun'intervista rilasciata su Radio Radicale [1] che afferma “Di là e di qua dal Tevere, da San Pietro e da Quirinale sono giunte in 48 ore parole chiare e forti contro la pena di morte. Sergio D'Elia aggiunge: “Occorre però risolvere un'altra questione: non solo pena di morte ma pena fino alla morte. Papa Francesco ha capito le similitudini, parlando dell'ergastolo come pena di morte mascherata e l'ha abolita come primo atto del suo alto magistero. Se c'è un'attualità, un’urgenza della politica dello Stato Italiano è proprio questa: abolire l'ergastolo”.
Fonte: http://www.radicalparty.org/it/content/papa-francesco-chiede-una-moratoria-della-pena-di-morte [2]